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La tomba di San Luca evangelista, un tesoro discreto nel cuore di Padova

Il sarcofago di San Luca evangelista, collocato in Santa Giustina.

La città di Padova ha notoriamente molto da offrire in termini di luoghi di culto e di devozione religiosa. Tra questi merita un’attenzione particolare la tomba dell’evangelista Luca, uno straordinario tesoro della cristianità conservato presso la basilica di Santa Giustina.

San Luca evangelista

La nascita dell’evangelista Luca viene collocata nel 9 d.C. presso Antiochia di Siria. In vita fu stretto collaboratore di San Paolo, scrisse il Vangelo che da lui prende il nome (uno dei quattro considerati canonici dalle chiese cristiane), oltre agli Atti degli Apostoli. Secondo una tradizione consolidata svolse la professione di medico, motivo per cui oggi è venerato anche come patrono dei medici. Luca morì a Tebe nel 93 d.C. e qui le sue spoglie trovarono una prima transitoria collocazione. La salma viaggiò ancora prima di finire nell’attuale tomba nel cuore di Padova.

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Le peripezie delle spoglie

Secondo alcune fonti, le spoglie mortali dell’evangelista vennero trasportate a Costantinopoli già intorno alla metà del IV secolo d.C., per poi venir traslate a Padova nel corso dell’VIII secolo. In seguito la testa venne asportata e trasportata a Cremona, finché nel 1354 Carlo IV di Lussemburgo, re di Boemia e futuro Imperatore del Sacro Romano Impero, la fece trasferire presso la cattedrale di San Vito a Praga, in cui ancora oggi è conservata.

La tomba dell’evangelista, San Luca a Padova

Oggi le spoglie di San Luca sono conservate all’interno di una cappella ricavata all’interno di Santa Giustina. La chiesa è un’imponente basilica che sorge davanti a Prato Della Valle. Il sarcofago che le contiene si presenta come un massiccio blocco di marmo, granito e porfido artisticamente decorato con figure di angeli e riquadri che rappresentano il bue alato, simbolo di Luca evangelista.

Recenti indagini sui resti

Nel 1998 il sarcofago venne aperto per permettere l’esecuzione di studi riguardo alla datazione del contenuto. Dopo due anni di approfondite ricerche venne stabilito che la collocazione temporale dei resti è compatibile con quella dell’epoca in cui è tradizionalmente collocata la vita di San Luca. Tuttavia non è stato effettivamente possibile fornire prove definitive dell’appartenenza di questi all’evangelista stesso. Oggi la tomba di Luca con la sua presenza discreta continua ad attrarre pellegrini e curiosi provenienti da tutto il mondo.

Riccardo Matteazzi

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