I campi dell’Alto Agro Veronese vengono irrigati grazie a un’incantevole struttura idraulica: la presa di Sciorne
A pochi passi da Verona, precisamente a Gaium di Rivoli, si può ammirare un’opera di ingegneria idraulica davvero singolare: la presa di Sciorne. Si tratta di una costruzione racchiude in sé il fascino artistico di quelle opere che sanno fondersi così bene con il paesaggio da riuscire ad abbellirlo.
La presa di Sciorne è stata realizzata tra il 1906 e il 1914, grazie al lavoro di 500 operai, che si sono cimentati in un’opera monumentale. La costruzione è sorta presso la Chiusa di Ceraino, ovvero quella gole in cui l’Adige scorre tra due pareti rocciose verticale.
La Presa di Sciorne serve per portare l’acqua ai campi dell’Alto Agro Veronese
Il nome di “Presa” deriva dal fatto che, in questo punto, ogni anno il Consorzio di Bonifica Veronese preleva l’acqua dell’Adige per irrigare tutti i campi che compongono l’Alto Agro Veronese. In questo modo, le coltivazioni possono avere sempre a disposizione una buona irrigazione.
Nella Presa di Sciorne, l’acqua ha una portata di circa 20 metri cubi al secondo, entra da 10 aperture, ognuna delle quali è larga ben 1,6 metri. Ognuna di esse può venire chiusa da altrettante paratie. Esiste un complicato sistema di ingranaggi e manovelle per gestire il tutto.
Un lavoro antico, manuale, in un luogo incantevole che si fonda con il paesaggio
L’apertura di tutte le 10 paratie è un lavoro davvero incredibile. Ci vogliono addirittura otto ore di lavoro da parte di quattro persone per realizzarlo, perché è un lavoro ancora manuale. Qualcosa che, nonostante i progressi tecnologici viene ancora affidato alle mani umane.
Insomma, un’opera così sofisticata e unica, eppure allo stesso tempo così bella. Un’opera che si fonde con il paesaggio, arroccata sulla parete rocciosa, non va a deturpare il paesaggio ma anzi, lo rende ancora più bello. Sono queste le opere di cui l’uomo dovrebbe ricordarsi quando opera a stretto contatto con la natura.
