Sono partiti i primi controlli per allontanare gli insegnanti senza Green Pass
Il 13 settembre inizierà la scuola, ma sono già partiti i primi controlli sul personale scolastico, per essere certi che tutti gli insegnanti abbiano il Green Pass e lasciare fuori quelli sprovvisti. Le reazioni sono state delle più svariate, molte delle quali prevedono violenze e proteste.
Da ieri, 1 settembre, il «passaporto vaccinale» è diventato realtà. Ma molti istituti scolastici hanno rimandato i consigli docenti, o li hanno preferito svolgerli online per evitare problemi nell’ottica dei controlli. Per molti istituti il controllo dei dipendenti durante i consigli docenti è stata una sorta di banco di prova dei controlli veri e propri, ma con non pochi problemi.
Insegnanti senza Green Pass, l’insegnante allontanata nonostante il certificato medico
A Verona, all’ITS Cangrande della Scala, una docente ha presentato, al posto del Green Pass una certificazione che attestava la sua impossibilità a vaccinarsi. Nonostante quello, non è stato possibile accedere al consiglio docenti.
«Mi stato detto che l’esenzione doveva essermi certificata da un medico vaccinatore. Sono quindi andata in un hub ma la dottoressa con cui ha parlato non me l’ha rilasciata. Sto valutando se denunciarla»
L’inizio della scuola il momento più critico
Il caos vero e proprio potrebbe verificarsi, ovviamente all’inizio della scuola, Nonostante sembri che i lavoratori senza Green Pass siano molto pochi, questo non rende la situazione meno drammatica.
«Fondamentale che, come annunciato dal Ministro dell’Istruzione, sia attivato un sistema online che permetta di verificare i Green pass da remoto sarebbe complicatissimo se una scuola dovesse controllare, uno ad uno, 150 lavoratori ogni giorno». Queste le parole del presidente regionale dell’associazione presidi Armando Tivelli.
Scioperi e dissenso contro l’obbligo del Green Pass per gli insegnanti
Sono previsti scioperi contro questi controlli e l’obbligo del Green Pass. Anche perché, chi non è vaccinato è obbligato a fare un tampone ogni 48 ore, a proprie spese. Anche Rita Fusinato, segretaria regionale Anief, si oppone a questa manovra, che è in vigore solo nel mondo dell’insegnamento. In realtà, anche nella sanità, dove si sospendono molti medici non vaccinati.
«Non sono No vax – dice Rita Fusinato, segretaria regionale Anief – ma se l’obbligo del Green pass è previsto per il personale scolastico deve essere richiesto anche per tutti gli altri lavoratori. Il 13 abbiamo indetto uno sciopero, e a livello nazionale abbiamo depositato contro la misura un ricorso al Tar del Lazio a cui hanno aderito oltre cinquemila lavoratori della scuola, dei quali circa 500 veneti. Ricordo che si è fatto poco o nulla per risolvere il vero problema, il distanziamento; sono stati trovati pochi nuovi spazi e le classi pollaio sono ancora là».
