Lungo le coste del nostro Mare Adriatico, immersa tra valli da pesca, casoni e laguna, si trova la bellissima oasi di Valle Vecchia.
Venezia, 8 giugno – Ricomincia l’estate e con essa migliaia di veneti ripartono per nuovi viaggi alla scoperta della propria regione. Tra questi, optando per le località marittime, si possono riscoprire luoghi incontaminati immersi nella natura. Lungo le coste del nostro Mare Adriatico, immerso tra valli da pesca, casoni e laguna, si trova la bellissima oasi di Valle Vecchia. Sulla spiaggia della Brussa, nei pressi di Caorle, con una camminata di 14 km si attraversano alcune vecchie case sparse negli ampi spazi naturali, alcune delle quali abbandonate.
Avvicinandosi ai due piccoli agglomerati urbani; Castello di Brussa e Marina di Brussa, ci si accorge subito di essere avvolti nel silenzio. L’escursione per l’oasi di Valle Vecchia parte da qui, dall’ultimo parcheggio disponibile in prossimità della spiaggia. Nel parcheggio si trova um pannello illustrativo con la mappa di tutti i sentieri presenti nell’oasi, cosa questa molto utile per orientarsi in mezzo alla natura.
Vecchi casoni armoniosamente integrati nel paesaggio
Percorrendo qualche decina di metri lungo la spiaggia troviamo tre vecchi casoni armoniosamente integrati nel paesaggio. Se un tempo essi rappresentavano umili dimore della popolazione locale, oggi sono frequentati prevalentemente da cacciatori e pescatori. Molto spartani, essi appaiono simili a capanne anche se la loro funzione è stata ed è ancora efficacissima. Queste casette erano riscaldate da un unico focolare centrale scoperto e il fumo in uscita filtrava attraverso le canne palustri che formavano il tetto e le pareti. Questo antico metodo permetteva ai pescatori di asciugare la propria dimora in caso di temporali o violente mareggiate. Da qui si può ammirare la laguna di Caorle e l’Adriatico. In determinate giornate serene si possono vedere addirittura le Alpi con il Piancavallo, il Cansiglio e il Col Visentin.
Sempre dalla spiaggia si può procedere a destra seguendo una stradina sterrata che circumnaviga l’intera oasi. Percorrendo la parte più a ovest della valle ci si immerge in bellissime valli da pesca, lagune e canneti salmastri. In tutta l’oasi di Valle Vecchia vi è una forte biodiversità grazie allo sviluppo di numerose specie faunistiche e botaniche, importate o qui migrate naturalmente. Le specie acquatiche sono altrettanto varie come i volatili che frequentano la zona. Cigni, germani reali, garzette, gabbiani, oche e molte altre specie fanno di quest’area un vero tesoro naturalistico.
Anche la flora di questo luogo segreto del nostro Veneto è di tutto rispetto.
Bellissime orchidee palustri qui crescono rigogliose come l’equiseto. A donare ombra troviamo alberi imponenti come il pioppo, la quercia, il leccio e il salice. Una fitta vegetazione, habitat adatto per ricci, faine, volpi, scoiattoli, tassi ed altri animali.
Giungendo al limite dell’oasi di Valle Vecchia, nella parte finale, si scorge la Chiesetta della Madonna dell’Angelo di Caorle altri casoni in lontananza, nella laguna di Caorle e del Porto Falconera.
Per ritornare al parcheggio si può seguire anche l’argine del canale Canadare per poi immettersi sul sentiero principale che sbuca sulla strada asfaltata. Da qui, girando a destra si può tornare al parcheggio dopo circa tre ore immersi nel silenzio e nella natura incontaminata.
Andrea Pesavento

