Il mondo produttivo ha un bisogno disperato di sostegni per un’economia falcidiata dagli anni della pandemia e ora dalle conseguenze della guerra in Ucraina
Se il Governo vuole aumentare le spese militari, il mondo produttivo chiede ben altro. In particolare sostegni per un’economia falcidiata dagli anni della pandemia e ora dalle conseguenze della guerra in Ucraina. “Non siamo fortunatamente sotto le bombe. Ma, tra il conflitto in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, ormai stiamo vivendo una economia di guerra, con prezzi dell’energia, delle commodities e del cibo fuori dalla realtà. La speculazione, soprattutto sui mercati finanziari, sta arricchendo pochi e impoverendo famiglie e aziende. In attesa che qualche authority nazionale e internazionale fermi gli speculatori, è il momento di pensare a dei sostegni per imprenditori e cittadini. Che stanno perdendo commesse e potere d’acquisto”.
Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, appoggia l’iniziativa della Conferenza delle Regioni che chiede azioni concrete a sostegno del made in Italy. Il mix guerra-sanzioni potrebbe costare fino a 10 miliardi.
“Se questa è diventata un’economia di guerra, servono scelte emergenziali al più presto”
“Giusto intervenire su accise ed Iva. Ma servirà anche una nuova moratoria sul credito come quella utilizzata durante i momenti peggiori del Covid. E saranno necessari appunto ristori – conclude il presidente Zaia – per chi ha subito un crollo delle esportazioni oltre ad ammortizzatori sociali urgenti per i lavoratori danneggiati. So che il Governo ha già stanziato decine di miliardi per bollette e riduzione delle accise sui carburanti, tuttavia se questa è diventata un’economia di guerra, servono scelte emergenziali al più presto”.

