Un’indagine dell’Appe svela la situazione dei controlli del green pass nei locali di Padova
Che il Green Pass non sarebbe stato un facile passaggio era ormai chiaro, a Padova e in Italia. Non solo molti cittadini rifiutano ancora di adeguarsi, non solo coloro che non hanno ancora provveduto alla vaccinazione, ma anche coloro che ritengono sia una violazione della propria privacy.
Dall’altra parte, gli stessi ristoratori non vogliono calarsi nei panni dei controllori e dover chiedere green pass e documenti. Infatti, più della metà non ha controllato, o ha contrllato male il green pass dei propri clienti. Senza contare che una buona parte dei baristi e dei ristoratori (30-40%) parla di un calo della clentela del 15%, mentre per il restante 60-70% il calo non è così grave.
I controlli sui green pass a Padova non sono a tappeto: i ristoratori non vogliono fare i controllori né i clienti essere controllati
A raccogliere questi dati è l’Appe, ovvero l’associazione provinciale dei pubblici esercizi di Padova, che ha svolto un vero e proprio sondaggio tra i suoi associati. Secondo questo studio, appunto, solo il 47,5% degli esercenti ha controllato tutti i green pass dei propri clienti, confrontando anche il documento. Mentre il 23,7% ha fatto controlli a campione solo guardando il green pass, ma senza documento, mentre il 10% ha fatto qualche controllo, e il 18,8% dichiara di non volerne sapere niente.
Anche dalla parte dei clienti non sembrano gradire i controlli. Sempre dal controllo di Appe emerge che: quelli collaborativi sono il 27,5% mentre il 37,5% si lamenta pur avendo il green pass, mentre il 7% ha alzato la voce, e l’8,8% ha addirittura lasciato il locale. Molti locali hanno preferito allestire unicamente il dehor per non aver problemi con i controlli.
La app Verifica19 sembra invece funzionare meglio di quanto ci si aspettasse
Un’altra incognita era l’applicazione usata per il controllo del green pass: Verifica19. Invece, sembra aver retto bene ai primi giorni di utilizzo. Almeno, ha funzionato nel 54,1% dei casi, mentre nel 27% c’è stato qualche malfunzionamento, e solo nel 9,5% una grave difficoltà.
Su questo punto si è espresso Filippo Segato, segretario Appe. «Il fatto che l’80% degli esercenti faccia dei controlli, pur con tutte le difficoltà del caso, testimonia il senso di responsabilità che contraddistingue la categoria». Il quale chiede anche, visto che il tempo per stare all’aperto sta finendo, di poter sostituire il green pass con l’autocertificazione.
