La galleria Adige-Garda è un tunnel scolmatore artificiale situato in provincia di Trento, costruito allo scopo di prevenire le inondazioni dell’Adige in caso di intensi fenomeni di maltempo, scaricando le acque in eccesso nel lago di Garda, proteggendo così il veronese.
La storia della galleria Adige-Garda risale al 1712, nell’allora Repubblica Serenissima, dall’idea di Vincenzo Maria Coronelli. Il geografo propose un raccordo che collegasse il fiume Adige al Lago di Garda in modo che quest’ultimo risultasse una cassa d’espansione. Il progetto non partì mai perché in quel momento lo scolo della chiusa di Ceraino aveva un dislivello molto basso. Ci pensarono le alluvioni nel corso del XIX secolo a far ripensare all’opera. Lo scopo era principalmente quello di difendere le zone di pianura del veronese e rodigino da eventuali straripamenti.
La Galleria Adige-Garda è lunga circa 10 km, viene chiamata anche galleria Mori-Torbole, dal nome delle località di imbocco e sbocco del canale.
Il 1° marzo 1939 prende il via il cantiere di costruzione dello scolmatore, tutto in territorio trentino, che inizia sulla sponda destra dell’Adige a Ravazzone di Mori e sbocca nel lago di Garda a sud di Torbole. Viene usata ancora solo in caso di emergenza per evitare le inondazioni nei territori nel Trentino meridionale e della provincia di Verona. L’opera poi terminò il 18 maggio 1959, perché durante il 2° conflitto mondiale venne utilizzata come luogo di produzione di armamenti ad opera dell’industria Caproni.
A Torbole la Caproni concentrò la produzione di parti per le più avanzate armi nazional-socialiste.
Nella galleria Caproni, oltre ai tanti componenti di motori aeronautici e parti delle bombe volanti, fu progettato e realizzato un mini sommergibile a reazione. Il mezzo d’assalto venne chiamato “Campini-De Bernardi”, gli autori del prototipo, un mezzo assolutamente all’avanguardia per l’epoca e che per alcuni versi lo è ancora oggi. Un progetto che portò la Marina Imperiale del Sol Levante sulle coste del Garda, per ottenere ed iniziare a produrre il sottomarino tascabile. Nel primo dopoguerra lo scolmatore non ancora terminato rimase in stato di abbandono.
La costruzione fu la causa della scomparsa di un lago.
I lavori ripresero nel 1954 e furono ultimati cinque anni più tardi, nel 1959. Una volta ultimata, la Galleria Adige Garda, fu la causa della scomparsa di un bacino lacustre: il Lago di Loppio, a causa delle infiltrazioni.
Il primo progetto prevedeva un tunnel di passaggio sotto il paese di Loppio. Tale progetto venne però scartato a seguito dello scarso spessore di roccia dove poter scavare un tunnel.
Si decise quindi di modificare il tracciato. Il nuovo percorso passò proprio sotto il Lago di Loppio, dove lo strato roccioso era più spesso. Tuttavia, per questioni di sicurezza, si decise di procedere allo svuotamento del bacino con il taglio delle sorgenti di alimentazione e la realizzazione di canali di drenaggio all’interno di esso.
Gli utilizzi della galleria sono pochi e rari, ed hanno un impatto negativo sul Lago di Garda.
L’utilizzo della Galleria avviene raramente e solo in casi di vera emergenza, in quanto le limacciose e più fredde acque dell’Adige, hanno un impatto negativo su flora e fauna del lago. Il Lago di Garda subisce significativi contraccolpi ogniqualvolta la galleria scarica nel suo bacino le acque dell’Adige.
Le principali aperture della galleria nei suoi 64 anni di vita sono state dodici.
Il primo utilizzo della galleria Adige-Garda avvenne il 17 novembre del 1960 e poi cinque anni più tardi il 2 settembre del 1965. Nel 1966, anno della drammatica alluvione che sconvolse Trento, si ricorse alla galleria Adige-Garda il 17 agosto e il 4 novembre. Con il susseguirsi dei fenomeni atmosferici nel corso degli anni la galleria è stata aperta altre sei volte, portando comunque malcontento e malumore nelle zone lacustre proprio per il danno che reca alla fauna.
La galleria infatti, prima di essere utilizzata, viene discussa da una convenzione di esperti, che insieme alle regioni interessate decidono di aprirla in base a criteri specifici, criteri dati in base ai vari livelli idrometrici del fiume Adige, cercando di aprirla solo in caso di pericolo in modo da non intaccare il Lago di Garda. Ecco i motivi del perché la galleria viene usata di rado ed esclusivamente in occasione di situazioni di serio rischio.
Purtroppo l’ultima ondata di maltempo ha portato ad una sua apertura precauzionale, martedì 31 ottobre 2023, per evitare danni maggiori alla città di Verona. L’ultima volta che la galleria Adige-Garda era stata utilizzata era il 29 ottobre 2018, preservando Verona dal rischio di allagamento.
