Si avvicina sempre più il G20 a Venezia e la città si prepara a viverlo blindata, come se si fosse tornati a una zona rossa nazionale
Chi si preoccupava per la viabilità compromessa dal G20 a Venezia, potrà trovare conforto nelle parole del prefetto che sottolinea: «Le attività potranno lavorare e i turisti visitare la città». La speranza, di certo, di tutti i veneziani di non veder bloccato il proprio lavoro.
Si terrà dall’8 al 11 luglio il summit dei più importanti capi di stato e ministri degli esteri europei, per discutere di questioni che riguardano l’economia di tutti gli Stati. Come, ad esempio, la tassa del 15% da introdurre alle multinazionali per aiutare nella crisi dovuta alla pandemia.
Tutti i riflettori accesi sulla città tra restrizioni, pericoli e preoccupazioni per il G20 a Venezia
In queste ultime settimane sono state varate importantissime misure restrittive facendo di Venezia una vera città blindata. Non bisognerà solo garantire la sicurezza dei cittadini ma anche l’alloggio per i capi di stato in visita e gli agenti messi a disposizione per l’occasione, che provengono da tutta Italia.
Per i 1500 agenti, però, la sistemazione è stata trovata. Si tratta di 7 alberghi sulla terraferma. Sfumata dunque la prima ipotesi di usare navi a questo scopo. Erano ben 3000 i posti letto tra cui la prefettura ha potuto scegliere. Segno che c’è stata un’importante risposta degli albergatori alla richiesta del prefetto.
Quale destino per turisti e commercianti? Risponde il prefetto alle preoccupazioni della cittadinanza
Se da un lato il G20 rappresenta un’opportunità di incredibile visibilità e prestigio per la città, dall’altra può creare non pochi problemi ai cittadini. Proprio per questo le parole del prefetto vogliono tranquillizzare i veneziani sul fatto che non subiranno nessun danno dalla presenza del G20. O almeno, che il Comune sta lavorando perché non accada.
Ecco le dichiarazioni rassicuranti del prefetto Zappalorto: «Fatto salvo l’Arsenale la città rimarrà sempre aperta, le attività potranno lavorare e i turisti visitare la città, ci saranno più barche in acqua e un po’ più agenti». Questo è perlomeno quanto si augurano i cittadini.
Arsenale bloccato per il G20, accesso concesso solo agli addetti ai lavori
Dall’8 all’11 luglio, l’Arsenale di Venezia sarà una vera e propria zona rossa. Così blindata che persino la Biennale ha deciso di chiudere i battenti in concomitanza di quei giorni. La Biennale dell’Architettura, inaugurata da poco, infatti, in quei giorni rimarrà chiusa.
La zona blindata, però, non sarà completamente fuori dal mondo. Quattro tese con wi-fi integrato saranno montate dal Comune di Venezia durante i giorni del G20. Un investimento costato più di 500 mila euro, ma che verrà rimborsato dal Ministero delle Finanze.
Attenzione estrema alla sicurezza: controlli supplementari in aeroporti e stazioni
Per evitare che ci possano essere incidenti causati dai no-global, la polizia italiana ha istituito controlli a tappeto nei maggiori punti di accesso alla città, via treno e via aereo. Anche se al momento non ci sono rivendicazioni per questo G20, la volontà di mantenere la sicurezza è molto solida.
Ci sarà un intero quartiere a ospitare le 63 delegazioni, con al seguito ben 300 persone. I delegati esteri sono stati sistemati tutti in hotel di prim’ordine, nei pressi di Piazza San Marco. Saint Regis, Bauer, Monaco Gran Canal e Gritti, sono i nomi degli hotel utilizzati per questo scopo.
1500 agenti, intelligenze artificiali per garantire il massimo della sicurezza all’arsenale
A garantire la sicurezza dell’evento ci sarà un vero e proprio esercito di 1500 agenti, provenienti da tutti i corpi: polizia, carabinieri, finanza, esercito e polizia locale. Ma non solo, tiratori scelti veglieranno dall’alto la città, i sommozzatori perlustreranno i canali e la laguna, tutti coadiuvati da agenti speciali dell’intelligence.
Non solo uomini, per il G20 a Venezia si metteranno in piedi le più importanti tecnologie, dai droni alle body-cam. Ogni operazione sarà gestita dalla centrale operativa del Tronchetto, sede della polizia municipale. Qui è installato un cervello elettronico che monitora ogni angolo del territorio grazie a centinaia di telecamere di videosorveglianza.
Insomma, una vera città blindata ma con l’accortezza di lasciare commercianti e cittaidni liberi di non cambiare i propri programmi.
