Mentre si avvicina sempre di più il G20 a Venezia, incombe l’incubo dei disordini che potrebbero insorgere per colpa dei black bloc, degli autonomi e del vicino centro sociale Rivolta
La città di Venezia è ormai pronta ad accogliere il G20, domani arriveranno le prime delegazioni, ma si comincia a temere che possano verificarsi disordini e scontri dovuti alla presenza di black bloc, autonomi ed esponenti del vicino centro sociale Rivolta.
Venezia è ormai blindata in vista del G20 in programma dall’8 all’11 luglio. Sono arrivati in città ben 1500 nuovi agenti delle forze dell’ordine provenienti da tutta Italia e dai diversi corpi. Ma non solo uomini: droni, elicotteri e speciali videocamere aiuteranno i tutori dell’ordine a garantire la sicurezza della manifestazione.
Tra limitazioni ai residenti e paura dei black bloc, il G20 a Venezia sta per cominciare
Nonostante sia stato garantito che non ci saranno limitazioni per i turisti, ma che le restrizioni interesseranno unicamente la zona dell’arsenale, la tensione in città è alta, sia per le limitazioni a cui saranno sottoposti i cittadini sia per la paura dei disordini derivanti dai possibili scontri dei black bloc.
Domani arriveranno 63 delegazioni di dignitari provenienti dai 20 Paesi membri e da quelli invitati, che porteranno Venezia al centro del mondo. Un corteo di oltre 300 persone, capeggiato dai ministri dell’Economia e delle Finanze nonché dai governatori delle banche centrali nazionali.
Quattro giorni intensissimi per decidere i destini economici e finanziari del mondo intero
Saranno quattro giorni intensissimi, tutti racchiusi nell’Arsenale di Venezia. Si discuterà della crisi globale causata dalla pandemia che sembra non voler essere debellata. Un dialogo che sarà tenuto in piedi proprio dall’Italia, presidente del G20.
I due giorni clou del meeeting saranno venerdì e sabatonel quale si incontreranno ministri e banchieri per discutere di un agenda internazionale. Accanto a ciò però si svolgerà anche il «Global forum on Productivity» (il forum globale sulla produttività) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nonché il simposio sull’«International Taxation».
«SOS Venezia» il grido degli abitanti colpiti dalle restrizioni in vista del G20 in città
Non sono solo gli scontri a preoccupare i residenti, però, ma anche le restrizioni. Nonostante la zona blindata pare sia soltanto l’arsenale, i cittadini denunciano numerosi inconvenienti relativi alla presenza del G20 in città. Come il fatto che 450 barche private siano state spostate dai loro ormeggi, i vaporetti abbiano subito spostamenti e deviazioni, persino nella corsa per l’Ospedale.
Sono molte le associazioni che hanno deciso di esprimere il loro disagio attraverso striscioni di protesta. Tra loro vi sono anche Fai e Italia nostra. Gli striscioni recitano: «SOS Venezia». Un grido d’aiuto che comprende tutto, paura di restare bloccati dalle restrizioni ma anche ostaggio dei facinorosi black bloc.
Ma non solo, anche le associazioni ambientaliste venete hanno contribuito ad aumentare la tensione. Infatti, hanno organizzato per sabato un presidio alle Zattere, capeggiato dallo slogan: «Noi siamo l’onda voi solo G20».
Elisa Filomena Croce
