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Fetonte: quando il Sole precipitò nel fiume Po

Dettaglio di "La caduta di Fetonte", 1605, di Peter Paul Rubens.

Tendiamo ad immaginarci la mitologia greca sempre ambientata in lontani luoghi esotici, ma è davvero così? Pare proprio che gli antichi conoscessero bene i nostri luoghi, tanto da ambientare il mito di Fetonte proprio nel fiume Po.

I miti greci e romani hanno spesso delle ambientazioni ben precise. Siamo abituati ad immaginare gli antichi dei ed eroi viaggiare in lungo e in largo fino ai confini del mondo per compiere le loro magiche imprese, ma era davvero così? Per un greco, anche il fiume Po doveva apparire un luogo esotico, ai confini delle terre civilizzate e immerso in una selvaggia pianura. Tanto esotico da poterci benissimo ambientare il mito di Fetonte, il figlio del Sole.

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Il vanitoso Fetonte è figlio del Sole.

Secondo le antiche saggezze greche e romane, Fetonte è il giovane e vanitoso figlio di Helios, il Sole. Helios stravede per il figlio, tanto da accordargli qualsiasi favore. Il compito del Sole è quello di attraversare col carro astrale ogni giorno la volta celeste. Egli deve condurre i poderosi cavalli del Sole in modo da permettere alla Terra di avere la luce necessaria per vivere. Ecco dunque che le richieste di Fetonte cominciano a farsi boriose: anche lui vuole condurre, almeno per un giorno, il carro solare.

Helios non sa negare nulla al figlio e gli concede il privilegio di condurre il Sole nel suo ciclo giornaliero. Baldanzoso, Fetonte sale sul carro, ma i cavalli, bestie divine, si rendono subito conto che la mano sulle briglie è ben meno ferma di quella del loro dio. Una volta spronati, questi partono al galoppo facendo sbandare il carro e conducendolo dove più li aggrada, mentre Fetonte rimane impietrito dalla paura. Il Sole così per quel giorno non compie il suo normale corso, ma ora si avvicina e ora si allontana troppo dalla Terra, causando devastazioni climatiche devastanti per i primi uomini.

Solo l’intervento di Zeus riesce a salvare il mondo dalla distruzione.

Helios, disperato, chiede dunque l’aiuto del fratello Zeus. Il padre degli dei, oltre che garante dell’ordinamento del Cosmo in quanto sovrano della volta celeste, non vede altra soluzione: scaglia una delle sue saette su Fetonte che, morto sul colpo, precipita verso la Terra mentre Helios riprende il controllo del carro. Secondo la leggenda Fetonte cade nel mitico fiume Eridano, sulle cui rive le sorelle lo piangono in eterno, tramutate in Pioppi da un malinconico Zeus affinché possano vegliare sulla salma del fratello.

Eridano… o meglio dire Po?

Il possente fiume Eridano compare in molte storie della mitologia greca e a lungo si è dibattuto sulla sua possibile collocazione. Eschilo lo identifica con il Rodano, mentre alcuni lo immaginano nel Nord Europa, ma la maggior parte dei letterati classici è concorde nel situarlo proprio nella nostra pianura Padana. Fetonte, figlio del Sole, è precipitato nel nostro fiume Po, dove riposa ancora oggi vegliato dalle sue amorevoli sorelle.

Marco Scarsini

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