Lunedì 26 aprile, in occasione dell’allentamento delle restrizioni, il palcoscenico de La Fenice alzerà il sipario su Giuseppe Verdi. Il concerto sarebbe dovuto andare in onda in diretta streaming il 24 aprile. Ma poi è stato posticipato proprio per consentire agli spettatori di essere presenti. Spettatori che saranno tutti giovani
Finalmente il Teatro La Fenice di Venezia riapre i battenti. Lunedì 26 aprile, in occasione dell’allentamento delle restrizioni sanitarie da parte del Governo, il palcoscenico di uno tra i teatri più amati al mondo alzerà il sipario su Giuseppe Verdi. Il concerto sarebbe dovuto andare in onda in diretta streaming il 24 aprile. Ma poi è stato posticipato proprio per consentire agli spettatori di essere presenti. Spettatori che saranno tutti giovani. I biglietti per assistere al concerto, al costo di 2 euro, saranno infatti in vendita online esclusivamente per i giovani tra i 18 e i 30 anni. Poiché la capienza del teatro sarà necessariamente ridotta, resterà comunque confermata la diretta web sul sito www.teatrolafenice.it e sul canale YouTube del Teatro La Fenice.
“Andare in scena e fare musica senza pubblico è innaturale, vuol dire quasi snaturare l’essenza della nostra arte”
«La Fenice – commenta Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice – è per antonomasia, e per la sua storia passata e recente, ‘abituata’ a rinascere. Sa cosa vuol dire cadere e ritrovare poi le energie e la determinazione per rialzarsi. Abbiamo vissuto un anno di perenni incertezze e di grandi difficoltà, soprattutto emotive. Perché andare in scena e fare musica senza pubblico è innaturale, vuol dire quasi snaturare l’essenza della nostra arte. Abbiamo deciso di farlo però per far sentire la nostra presenza. Per mantenere quanto più possibile la continuità lavorativa dei nostri professionisti e dei nostri lavoratori, per trasmettere la nostra musica e le nostre emozioni a più gente possibile, in sostanza per restare vivi e trasmettere positività”.
“Abbiamo deciso di andare in scena a porte aperte fin dal primo giorno in cui questo sarà possibile”
Prosegue Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice, nel commentare la riapertura dedicata a Giuseppe Verdi e ai giovani: “Ora che questo periodo di enormi difficoltà è terminato, è il momento di rinascere. E tornare ad avere il nostro pubblico in sala è per noi la gioia più grande. Per questo non abbiamo voluto perdere nemmeno un giorno. E abbiamo deciso di andare in scena a porte aperte fin dal primo giorno in cui questo sarà possibile. Siamo consapevoli, certamente, che non siamo usciti dalla crisi pandemica. Per questo sarà un’apertura all’insegna della massima cautela. Nel rispetto delle limitazioni di capienza e dei protocolli di sicurezza sia per i lavoratori che per gli spettatori”.
Protagonisti del Verdi de La Fenice saranno infatti il baritono Luca Salsi e il basso Michele Pertusi. Che si misureranno con pagine verdiane tratte dalle cinque opere che il compositore emiliano scrisse proprio per il Teatro lagunare
Il Teatro La Fenice ispirò fortemente il genio di Giuseppe Verdi. Il teatro veneziano commissionò infatti a Verdi ben 5 opere, che qui debuttarono. Il programma del concerto lirico Verdi e la Fenice, in scena lunedì 26 aprile, racconta alcuni stralci di questa relazione. Puntando i riflettori in particolare sulla scrittura vocale verdiana per i registri maschili medio e basso. Protagonisti dell’evento saranno infatti il baritono Luca Salsi e il basso Michele Pertusi. Che si misureranno con pagine verdiane tratte dalle cinque opere che il compositore emiliano scrisse proprio per il Teatro lagunare: Ernani, Attila, Rigoletto, La traviata e Simon Boccanegra.
