Sull’Altopiano di Asiago esiste un luogo dove prendersi un momento per riflettere sulla vita e la storia: il Sentiero del Silenzio
Il Sentiero del Silenzio è un modo diverso da tutti gli altri per commemorare i caduti della Grande Guerra. Si tratta di un percorso ad anello situato in un ambiente boschivo, con alcune aperture in piccole oppure ampie radure, che altro non sono se non il risultato dei bombardamenti sommari che in queste zone hanno causato migliaia di vittime.
Camminare lungo il percorso significa fare un viaggio nella storia, ricordare con rispetto e dedizione il sacrificio di chi, in questo luogo ha molto patito per il nostro Paese. Ecco perché, lungo tutto il percorso, sono state istallate delle opere artistiche, delle tabelle con pensieri, poesie o citazioni, che invitano alla riflessione.
Camminiamo insieme lungo il Sentiero del Silenzio, per ricordare i caduti della Grande Guerra
Per percorrere l’intero sentiero ci vuole circa un’ora e mezza. Si parte da Malga Campomuletto a un’altezza di 1600 metri, per poi compiere un giro ad anello che torna direttamente al rifugio. Lungo il percorso si possono vedere anche i resti delle trincee della Grande Guerra, che qui ha visto scrivere terribili scorci.
Il percorso, con i suoi spunti di riflessione, è pensato per gli adulti, certo, ma si può benissimo percorrere con tutta la famiglia e cogliere l’occasione di insegnare ai bambini il rispetto per il silenzio e la storia. Sapranno sicuramente apprezzarlo e, anzi, portarlo nel cuore già da piccoli.
I 10 passi da compiere, su cui soffermarsi per comprendere a pieno il sentiero
Lungo il Sentiero del Silenzio si troveranno 10 “stazioni” , con altrettante istallazioni, che invitano alla riflessione. Ognuna di loro è importante, emozionante e merita di essere contemplata senza fretta e con il cuore aperto, perché solo così questo percorso potrà dare il giusto peso e il giusto messaggio per cui è stato progettato.
Le dieci stazioni sono: 1. Pace ritrovata; 2. Pietà; 3. Speranza; 4. Lettere; 5. Testimoni; 6. Eserciti; 7. Fiore vivo; 8. Labirinto nero; 9. Gli immortali; 10. Frutti Gloriosi. Tutto il progetto è stato ideato dall’architetto Diego Morlin di Bassano del Grappa, realizzato dal Comune di Gellio e curato dagli Alpini di Gellio.

