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Due passi sulla Strada del Prosecco

Filari e vigneti fanno da sfondo a 90 km in cui il vero protagonista è il vino frizzante più famoso del Veneto: ecco i segreti della Strada del Prosecco

Tra le colline di Valdobbiadene, lungo colline ricoperte da filari di vite si snoda la Strada del Prosecco, un vero e proprio percorso enogastronomico per scoprire una delle più importanti eccellenze venete.

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Nata nel 1966, la Strada del Prosecco racchiude diversi itinerari che porteranno alla scoperta del territorio che dà origine al vino più amato del Veneto, andando a toccare luoghi come le cantine e le varie realtà che rendono possibile la sua coltivazione e lavorazione.

Il percorso principale della Strada del Prosecco 90 km tra filari di vite e cantine antiche

La parte più antica e tradizionale della Strada del Prosecco è lunga circa 90 km e vuole ricalcare, ancora oggi, quello tracciato nel 1966. La volontà è quella di ricalcare gli antichi percorsi, ricchi di storia e cultura e allo stesso tempo non disdegnare le ultime novità. Ecco perché sono state pensate due vie, una di andata e uno di ritorno, diverse tra loro.

Scaricando la mappa dal sito ufficiale della Strada del Prosecco, si possono trovare tutti gli itinerari da seguire, anche quelli più particolari. Il più classico parte da Conegliano per arrivare a Valdobbiadene, attraversando così tutta la regione vinicola del Prosecco Superiore di Valdobbiadene DOCG. E poi, al ritorno, una via diversa, appunto, per scoprire sia l’antico che il moderno.

Una tradizione lunga 55 anni, che custodisce i segreti del Prosecco e ne diffonde l’importanza e l’eccellenza

Nel 2003 si è costituita la “Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene”. Altro non è che l’erede della Strada del Vino Bianco, inaugurata nel lontano 1966. Questa era la prima arteria enologica italiana. Una vera eccellenza. Non a caso, è bene ricordarlo, le colline di Valdobbiadene sono entrate di diritto nel Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Del tragitto storico sono stati ripresi larghissimi tratti, anzi, si è proprio cercato di mantenere una certa uniformità per non perdere questo importante primato che durava da decenni. Accanto ai percorsi più tradizionali anche tre percorsi tematici, fatti apposta per valorizzare al meglio il territorio. Essi fanno particolare attenzione anche alle diversità dei paesaggi e alle tante attrattive storico artistiche che si possono ammirare in questi territori.

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