E’ lapidario l’assessore al Turismo del Veneto Federico Caner: “La proroga al divieto di spostamento sancisce la fine alla stagione turistica invernale”. Nel 2021 dimezzate le presenze
Continua a destare preoccupazione la situazione del comparto turistico veneto pesantemente investito dalla crisi pandemica. I numeri sono da bollettino di guerra e i comparti che iniziano a non reggere più all’urto combinato del Covid e delle restrizioni aumentano. All’inspiegabile, perlomeno nelle modalità, batosta del lockdown bianco decretato qualche giorno fa dal ministro della Salute Roberto Speranza, si sono aggiunte le ultime disposizioni del governo in materia di spostamento tra regioni. Nel delineare la situazione Federico Caner, Assessore al Turismo del Veneto, oramai allarga le braccia: “La proroga al divieto di spostamento tra le regioni al 27 marzo prossimo sancisce la fine alla stagione turistica invernale”. Pare chiaro come il comparto turistico della montagna non sia in cima alla classifica delle preoccupazioni del governo Draghi. Ma la leggerezza con cui sono state trattate molte questioni appare inspiegabile in regioni come la nostra, dove la filiera del turismo comprende oltre 30mila imprese e occupa oltre 163mila persone. Il tasso di disoccupazione del Veneto, il più basso d’Italia (6,6%) sarà certamente destinato a salire.
Porterò i dati e le stime relative al calo del fatturato all’attenzione del Ministro Garavaglia
Motivo per cui le regioni a maggior vocazione turistica hanno deciso di aumentare il pressing sul governo. I sostegni economici alle categorie sino ad oggi sono stati infatti poco più di briciole. Servono ristori ed indennizzi immediati per i danni provocati dalle stesse decisioni governative. Per farlo, Caner ha deciso di prendere tutti i documenti e di portarli a Roma. “Per far conoscere da vicino le difficoltà che sta attraversando anche la nostra regione – spiega infatti – fino al 2019 la più turistica d’Italia, porterò i dati e le stime relative al calo del fatturato all’attenzione del Ministro Garavaglia. Già nell’incontro convocato per il 24 febbraio con gli assessori regionali”.
Da Venezia si iniziano a dettare condizioni al governo Draghi
Anche per salvare la filiera turistica, la governance regionale è sempre più convinta che l’unica via percorribile sia quella dell’immunizzazione di massa tramite vaccino. La trattiva autonoma di Zaia per l’acquisto di vaccini va proprio in questo senso. E l’assessore Caner lo conferma: “Davanti però a questa situazione la strada maestra appare una sola. Ed è quella di un piano vaccinale molto più rapido rispetto a quello che stiamo vivendo. Inoltre alla tempestività delle decisioni dovrà corrispondere una chiara e tempestiva comunicazione al settore, evitando così di ripetere errori come quello commesso con gli operatori del mondo della montagna”. Da Venezia si iniziano a dettare condizioni al governo Draghi.
