Marco Furlan, uno dei due membri della sigla Ludwig, ha incontrato Papa Francesco. Un percorso compiuto assieme a don Guido Todeschini che rivela ora a L’Arena cosa accadde nell’Aula Clementina il 13 dicembre 2018, tre anni e mezzo fa, davanti a Papa Francesco. «Non dimenticherò mai»
Ha chiesto perdono al Papa, a più di 30 anni dai delitti di preti e omosessuali per cui è stato condannato, Marco Furlan, uno dei due componenti del gruppo Ludwig, che seminò la morte – 15 omicidi – tra il 1977 e il 1984. L’incontro con Papa Bergoglio, che “sapeva chi aveva di fronte”, e la richiesta di perdono, scrive l’Arena di Verona, è avvenuto il 13 dicembre 2018, nell’Aula Clementina, quando il Pontefice ricevette una delegazione di ‘Telepace’, guidata da don Guido Todeschini, consigliere spirituale di Furlan. E’ stato lui a raccontare i momenti toccanti di quel giorno. “Il Papa – ricorda il sacerdote – sapeva chi aveva di fronte e che era accusato di aver ucciso, oltre agli altri, anche tre religiosi (padre Gabriele Pigato e padre Giuseppe Lovato, monte Berico Vicenza nel 1982; don Armando Bison, Trento, nel 1983 -ndr). Io ero vicino a lui e non riuscivo nemmeno a parlare. Furlan si è avvicinato, Papa Francesco lo ha guardato con amore e con un sorriso, gli ha messo le mani sulla testa e Marco piangeva, era in lacrime”.
“Il Papa era al corrente di tutto, lo avevo informato, sapeva chi aveva di fronte”
Un percorso compiuto assieme a don Guido Todeschini che rivela a L’Arena cosa accadde nell’Aula Clementina il 13 dicembre 2018, tre anni e mezzo fa, davanti a Papa Francesco. «Non dimenticherò mai», ricostruisce don Guido che è stato padre spirituale non solo di Furlan ma anche di Pietro Maso, «quel giorno di Santa Lucia del 2018 quando Papa Francesco nell’Aula Clementina ha incontrato la squadra di Telepace. In quell’occasione insieme con noi era venuto anche Marco Furlan, non perché collaborasse con noi, ma perché io l’avevo seguito nel suo cammino, andavo a trovarlo in carcere. Il Papa era al corrente di tutto, lo avevo informato, sapeva chi aveva di fronte e che era accusato di aver ucciso, oltre agli altri, anche tre religiosi (padre Gabriele Pigato e padre Giuseppe Lovato, monte Berico Vicenza nel 1982; don Armando Bison, Trento, nel 1983-ndr). Io ero vicino al Papa e non riuscivo nemmeno a parlare, Furlan si è avvicinato, Papa Francesco lo ha guardato con un amore e con un sorriso indescrivibili, gli ha messo le mani sulla testa e Marco piangeva, era in lacrime, una scena che ricorderò per sempre. Credo che lui quell’incontro ce l’abbia nel cuore».
Testimone diretto di quell’incontro tra Furlan e il Papa, che lui stesso aveva favorito, don Todeschini ritorna sul tema del perdono: «Il Papa ha ben chiaro questo concetto, il perdono va dato ma deve anche essere chiesto e davvero ha compreso quello che hai commesso. E non chiedi il perdono per avere lo sconto di pena»

