Alle cinque del mattino Francesca Merciari, 39 anni veneziana del sestiere di Castello, è entrata in travaglio. 15 minuti il piccolo Dante, nato in idroambulanza, era già tra le braccia della mamma
Alle cinque del mattino Francesca Merciari, 39 anni veneziana del sestiere di Castello, è entrata in travaglio. La donna ha chiamato l’Ospedale Civile, che ha inviato il mezzo acqueo. Dante aveva fretta di nascere. Dopo un travaglio di 15 minuti, il tragitto che va da Rio Sant’Anna alla cavana del Suem dell’ospedale Civile, il piccolo era già tra le braccia della mamma. Dante è nato oggi a Venezia e la sua prima culla è stata una idroambulanza cullata dalle onde della laguna.
Il parto è avvenuto in sicurezza
Il parto è avvenuto in sicurezza anche grazie all’investimento dell’Ulss 3 Serenissima per dotare l’ospedale Civile di una speciale camera calda dedicata alle idroambulanze. Il malato, o come in questo caso la partoriente in arrivo, non viene più sbarcato in un pontile qualsiasi. Non percorre più decine di metri in fondamenta esposto alle intemperie. Dalla cavana ha accesso diretto, protetto, isolato e riservato al pronto soccorso o ai reparti.
“Il potente motoscafo correva verso l’ospedale con a bordo una giovane, diventata mamma di un bambino bello e sanissimo sulle onde della laguna”
A raccontare l’episodio è il presidente del Veneto Luca Zaia. “Venezia è una città unica al mondo per mille motivi. Tra questi la perizia e l’esperienza di sanitari chiamati spesso a operare in condizioni del tutto particolari di difficoltà – spiega – .
Con orgoglio e ammirazione, mi complimento con l’equipaggio di un’idroambulanza dell’Ulss 3 Serenissima che oggi ha fatto nascere il piccolo Dante. Mentre il potente motoscafo correva verso l’ospedale con a bordo una giovane, diventata mamma di un bambino bello e sanissimo sulle onde della laguna”.
“Fare sanità a Venezia significa anche questo”
Il dg dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato sottolinea la particolarità di questa nascita. “Fare sanità a Venezia significa anche questo, gestire un fatto così importante e felice in condizioni del tutto eccezionali – sottolinea -. Per il resto del mondo partorire in acqua significa avere a disposizione una vasca in reparto. A Venezia, invece, partorire in acqua significa avere dei professionisti preparati anche sull’idroambulanza, mezzo di soccorso unico al mondo, e riuscire in tutta sicurezza a far partorire una donna, in una condizione anche complicata”. (fonte: ANSA).
