Luci accese solo quando entrano i clienti, lo stratagemma di un negozio di Mestre per combattere il caro bollette
Peggiora di giorno in giorno la situazione dei rincari delle materie prime e delle bollette. Le categorie più colpite sono i tassisti, gli autisti e i commercianti mentre le associazioni di categoria sono già in rivolta. Si cerca, inoltre, di correre ai ripari, con qualche escamotage che possa in qualche modo ridurre i consumi. È il caso di Lorenzo Buoso e sua sorella Cristina, proprietari dei negozi “XXXL Taglie forti“.
Si tratta di due negozi di abbigliamento, rispettivamente in Via Forte Marghera, a Mestre, e in Via Argentina, a Musile di Piave. Come riportato da Il Gazzettino i due hanno escogitato un piano rocambolesco per arginare il caro bollette: tenere spente le luci dei negozi, accendendole solo all’ingresso dei clienti.
Dei cartelli sulle vetrine avvisano i clienti dell’insolita situazione: il negozio è aperto, ma a luci spente
Ovviamente questo stratagemma rischia di far pensare che i negozi siano chiusi, a chi dovesse passare davanti alla vetrina. Proprio per evitare questa eventualità i fratelli Buoso hanno affisso dei cartelli molto esplicativi sulla vetrina. Qui, hanno spiegato la situazione e i motivi della loro scelta.
«Il negozio è aperto. Le luci sono spente a causa di un rialzo del 300%. Le accendiamo quando entrate per fare acquisti. Grazie Governo» si legge sulla vetrina scura. È lo stesso titolare, Lorenzo, a spiegare i motivi di questa scelta.
«È una decisione che abbiamo preso perché in qualche modo dobbiamo pur difenderci. L’aumento spropositato del costo dell’energia elettrica, e non di meno quello del gas, ci sta mettendo letteralmente in ginocchio. Basti pensare che se prima pagavamo una bolletta che si aggirava tra 280 e 300 euro, ora per il medesimo consumo di kilowatt dobbiamo sborsare quasi mille euro. Diteci come possiamo continuare in questo modo. Di questo passo non ci resterà che chiudere».
Non solo il caro bollette e il negozio al buio, il ristorante di Lorenzo ha già dovuto chiudere a causa della pandemia e del relativo calo del fatturato
Inoltre, proprio Lorenzo era propietario del ristorante “Dammi il cinque” di Marcon,, almeno fino a qualche mese fa. L’attività ha dovuto chiudere a causa della pandemia, avendo subito un fortissimo calo del fatturato. Lorenzo si è trovato a dover “svendere” l’attività. Ecco le sue parole a riguardo.
«Non so quanti esercizi riusciranno ad andare avanti in queste condizioni . Con molti altri titolari di negozi e aziende ci sentiamo di continuo e vi assicuro che le nostre conversazioni sui costi di gestione si trasformano sistematicamente in “pianti” corali. Un mio amico che ha un ristorante lungo il Terraglio mi diceva che la bolletta di duemila euro che pagava prima è ora lievitata a seimila euro. Per il momento ci stiamo limitando a chiudere le luci e sono sicuro che molti altri commercianti seguiranno nei prossimi giorni il mio esempio pur di risparmiare qualcosa, ma temo che se la situazione non cambierà diventerà inevitabile la chiusura pure delle serrande».
