Registrato il primo caso di Candida auris in Veneto, è allarme per il fungo assassino
Non c’è solo il covid a preoccupare gli italiani, ora arriva anche il terribile fungo killer Candida auris. Appena lo hanno riconosciuto, in ospedale, hanno isolato il paziente interessato facendo scattare l’allarme sanitario. Tamponi su tutti i pazienti del reparto, sui sanitari e sono stati effettuate meticolose sanificazioni su pavimenti e pareti. Il primo caso di Candida auris in Veneto, è stato trovato in un paziente ricoverato al nosocomio dell’Angelo di Mestre. Il direttore sanitario dell’Usl 3, Giovanni Carretta, afferma stupito: “Ci risulta che sia la prima volta che venga isolato in Veneto”.
Paziente infettato all’estero
Il “paziente zero” è un veneziano che lavora all’estero. Subìto un intervento per altre gravi patologie, in un ospedale del Paese nel quale lavorava, avrebbe contratto la Candida auris proprio nella struttura sanitaria straniera. Il fungo ha aggravato le sue condizione e ora, il lavoratore veneto, rischia di morire proprio a causa di questa innfezione.
“In quell’ospedale ci sarebbe un focolaio di Candida auris”. La precisazione arriva dal direttore della Microbiologia dell’Angelo, Claudio Scarparo. Il medico sottolinea la pericolosità del microrganismo che, se non curato adeguatamente, nei soggetti pluripatologici porta a gravi infezioni mortali.
La mortalità varia dal 30 al 70 per cento
Elencando le ragioni che preoccupano i sanitari, il direttore della Microbiologia dice che, la prima, è che il 90 per cento dei ceppi di Candida auris è resistente ad almeno una delle tre classi di antifungini disponibili. Il caso clinico dell’Angelo, purtroppo, in questo non fa eccezione. La seconda ragione è che è molto contagioso. Esso infatti si trasmette tramite contatto con infetti e addirittura attraverso le superfici.
“Può colonizzare la cute delle persone e contamina superfici e ambiente”. Il quadro esposto da Scarparo è davvero preoccupante. “E’ difficile da eradicare perché è resistente agli antisettici comuni, in Liguria ci hanno messo due anni per liberarsene».
Dal Giappone alla Liguria
Il fungo venne scoperto per la prima volta in Giappone, nel 2009. Dieci anni più tardi, nel 2019, alcuni casi si registrarono però anche in Liguria e in Emilia-Romagna. All’ospedale Angelo di Mestre è stata adottata ogni misura per evitare la sua diffusione della Candida auris.
“Abbiamo fatto test su tutte le persone ricoverate nel reparto, sui sanitari e le superfici e per ora gli esiti sono negativi. Nei prossimi giorni effettueremo nuovi test per non lasciare nulla al caso” conclude Scarparo.
Andrea Pesavento

