Canaletto incontra Guardi e ne esce una veduta a confronto che dal Molo di San Marco spazia oltre la Basilica della Salute. Venerdì 6 agosto, alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, si inaugura “Canaletto incontra Guardi”
Ospite eccezionale della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia sarà, fino al 24 ottobre, la smagliante veduta di Canaletto (1697 – 1768) raffigurante Il Molo verso ovest con la Zecca e la colonna di San Teodoro della Civica Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. La tela sarà messa a confronto con il dipinto di ugual soggetto di Francesco Guardi. Il prestito è frutto di uno scambio temporaneo tra le due istituzioni museali generatosi in occasione della contemporanea mostra milanese dedicata alla scultura italiana del Rinascimento (Il Corpo e l’Anima da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento, Milano, Castello Sforzesco, 21 luglio – 24 ottobre).
Parte di una coppia di dipinti realizzati a pendant provenienti dalle collezioni di Thomas Osborne, quarto duca di Leeds, l’opera di Canaletto transitò, dopo diversi passaggi, nella raccolta del senatore milanese Luigi Albertini, per essere poi acquistata, nel 1995, per le raccolte civiche.
L’esposizione della tela accanto al dipinto di ugual soggetto di Francesco Guardi (1712 – 1793) di collezione Franchetti offre la possibilità di accostare due straordinarie vedute veneziane
L’esposizione della tela accanto al dipinto di ugual soggetto di Francesco Guardi (1712 – 1793) di collezione Franchetti offre la possibilità di accostare due straordinarie vedute veneziane, tra le più apprezzate dai turisti aristocratici del Grand Tour, ponendo a confronto diretto due “fermi immagine” (e due diverse concezioni pittoriche del ritratto urbano) di protagonisti assoluti del vedutismo lagunare del Settecento: la luminosa versione di Canaletto, di ampio respiro scenografico e impeccabile coerenza prospettica, riferibile alla maturità del pittore e databile entro il 1742, e la vibrante interpretazione lirica offerta da Francesco Guardi in una fase avanzata del suo operato, ormai lontana, nella sua indeterminatezza fantastica, dal nitido rigore che aveva suggellato, in una immagine solare, “come incisa nel cristallo” (A. Mariuz), la Venezia di Canaletto nella percezione dei viaggiatori e dei collezionisti dell’epoca.
Un viaggio nel tempo che celebra quest’anno i 1600 anni dalla fondazione leggendaria della città
Nel prospetto immortalato dai due artisti si condensano edifici che incarnano la storia di stessa Venezia e ci accompagnano nella scoperta dei suoi mutamenti e delle sue persistenze urbanistiche, in un viaggio nel tempo che celebra quest’anno i 1600 anni dalla fondazione leggendaria della città. Alle manifestazioni ufficiali previste per celebrare la ricorrenza si collega anche la presente iniziativa.
In un’ottica di itinerario allargato dal Museo al territorio, saranno previste anche visite e percorsi guidati (programma da definire) con partenza dalla Galleria per poi raggiungere i luoghi narrati nelle tele settecentesche, in un confronto attraverso il quale solo una città come Venezia, con la sua luce e i giochi dell’acqua può restituire una realtà ancora più suggestiva di quella dipinta.

