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A Ca’ Scarpa di Treviso i misteri e le meraviglie delle valli della Cappadocia

È aperta al pubblico a Ca’ Scarpa a Treviso la mostra “Cappadocia”, dedicata ai luoghi scelti dal Premio Carlo Scarpa di quest’anno, Güllüdere e Kızılçukur, in Turchia. Meraviglie conosciute qui da noi come la “Valle delle Rose” e la “Valle Rossa”

È aperta al pubblico a Ca’ Scarpa a Treviso la mostra “Cappadocia”, dedicata ai luoghi scelti dal Premio Carlo Scarpa di quest’anno, Güllüdere e Kızılçukur, in Turchia. Meraviglie conosciute qui da noi come la “Valle delle Rose” e la “Valle Rossa”. L’esposizione è stata organizzata dalla Fondazione Benetton nell’antica Chiesa di Santa Maria Nova, ora nuovo spazio espositivo e culturale a Treviso, restaurato per volontà di Luciano Benetton con progetto di Tobia Scarpa. Al centro della mostra un luogo dell’Asia Minore che emerge dalla lunga vicenda storica e geografica della Cappadocia: due valli contigue scavate nella roccia vulcanica, memoria di un’antica civiltà dell’abitare.

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Al piano terra, la prima sezione ha per tema il paesaggio delle valli

Il percorso espositivo è articolato in quattro sezioni, corrispondenti ai diversi piani dell’edificio che in questa occasione sarà inaugurato. Al piano terra, la prima sezione ha per tema il paesaggio delle valli. Riferito soprattutto al senso del loro attraversamento e a ciò che testimonia la permanenza di un’agricoltura tradizionale che convive con il suolo vulcanico della regione. La seconda sezione, al primo piano, tratta della natura geologica del luogo in relazione alle diverse forme di insediamento rupestre che caratterizzano le architetture presenti.

Ecco quindi la proiezione del film realizzato nell’ambito del Premio. Che si alternerà, in giorni e orari specifici, con la proiezione del film Medea di Pier Paolo Pasolini

La terza sezione, al secondo piano, dà conto del sorprendente patrimonio pittorico che contraddistingue le chiese e altri edifici scavati nelle rocce. Nonché del lavoro della Missione dell’Università degli Studi della Tuscia impegnata da decenni su questo fronte di ricerca, restauro e valorizzazione.

Le prime tre sezioni usano prevalentemente materiale fotografico, mentre la quarta offre ai visitatori una narrazione documentaristica cinematografica. Ecco quindi la proiezione del film realizzato nell’ambito del Premio. Che si alternerà, in giorni e orari specifici, con la proiezione del film Medea di Pier Paolo Pasolini (1969) in buona parte ambientato proprio in questi luoghi della Cappadocia.

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