Parte la missione scientifica ‘Ice Memory’ dell’Università di Venezia Ca’ Foscari per estrarre dal Monte Rosa una carota di ghiaccio alla profondità di 80 metri, per lo studio del clima. L’obiettivo dell’Università Ca’ Foscari è la creazione di un archivio climatico mondiale in Antartide
Rimandata per tutto il mese di maggio a causa delle cattive condizioni meteo, è finalmente partita sul gruppo del Monte Rosa la missione ‘Ice Memory’ dell’Università di Venezia Ca’ Foscari. L’impresa impegnerà un gruppo italo-svizzero di ricercatori nel tentativo di estrarre dal ghiacciaio Gorner una carota di ghiaccio alla profondità di 80 metri, per lo studio del clima. Il Gorner è il secondo ghiacciaio delle Alpi per estensione (40 km quadrati).
‘Ice Memory’ è un progetto di ricerca internazionale riconosciuto dall’UNESCO con un fine ambizioso: raccogliere e conservare campioni di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo. Ghiacci che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale.
Una grande banca-dati del ghiaccio, della storia del clima e dell’ambiente
L’obiettivo della missione dell’Università Ca’ Foscari sul Monte Rosa è la creazione di un archivio climatico mondiale. Ovvero una grande banca-dati del ghiaccio, della storia del clima e dell’ambiente. Mantenere le informazioni disponibili e accessibili è fondamentale per le future generazioni di scienziati. La conservazione delle carote permetterà nel futuro di avere accesso a informazioni altrimenti non più disponibili. E di analizzarle con tecnologie più avanzate. Da tutto il mondo si stanno selezionando specifici ghiacciai per prelevare dei campioni di ghiaccio rappresentativi del clima regionale. Le carote estratte verranno trasferite in Antartide, un grande freezer naturale. Andando a formare un archivio del clima preziosissimo.
Ora hanno iniziato i preparativi di allestimento del campo e soprattutto il ‘maxi-‘trapano’
Gli scienziati dell’Università Ca’ Foscari e del centro di ricerca svizzero Paul Scherrer hanno trascorso due notti di acclimatamento alla Capanna Gnifetti, a oltre 3.600 metri. Ora hanno iniziato i preparativi di allestimento del campo e soprattutto il ‘maxi-‘trapano’ con il quale verrà estratta la carota di ghiaccio. Da oggi faranno base alla Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa (4.554 metri), riaperta appositamente per i ricercatori, nel pieno spirito della sua missione di supporto alla ricerca scientifica.

