Le imprese veronesi – afferma Riccardo Borghero, vice segretario generale della Camera di Commercio di Verona – esportano prodotti per 654 milioni di euro. L’export nel 2020 è diminuito del 13,2% per effetto del Covid. Ma senz’altro anche a causa della confusione generata dal mancato accordo tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit”.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha portato con sé alcuni effetti che toccano da vicino il mondo della proprietà intellettuale e dunque la competitività delle imprese. Effetti, come il calo dell’export, al centro del seminario “Brexit e diritti IP-Time to write a new story” organizzato oggi dallo Sportello Tutela Proprietà Intellettuale della Camera di Commercio di Verona.
“Ricordo – ammonisce Borghero, vice segretario generale della Camera di Commercio di Verona- che il principale prodotto esportato nel Regno Unito è il vino. Ed è anche il più imitato”
“Le imprese veronesi – afferma Riccardo Borghero, vice segretario generale della Camera di Commercio di Verona – esportano prodotti per 654 milioni di euro. L’export di Verona nel 2020 è diminuito del 13,2% per effetto del Covid ma senz’altro anche a causa della confusione generata dal mancato accordo tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit”.
Oltre ai problemi per la gestione dell’Iva infatti, in regime extracomunitario, le aziende si trovano anche a dover gestire questi delicati passaggi di consegne in tema di proprietà intellettuale. “Ricordo – ammonisce Borghero – che il principale prodotto esportato nel Regno Unito è il vino. Ed è anche il più imitato”. Per questo occorre fare attenzione a tutti i passaggi di conversione. E ricordare che poi le scadenze per il rinnovo saranno quelle britanniche, come gli uffici di riferimento.
Nessun impatto, invece, è previsto sui brevetti europei
“Per le imprese veronesi titolari di diritti di proprietà intellettuali europei, che dovranno quindi gestire questi adeguamenti – spiega il vice segretario generale della Camera di Commercio di Verona Riccardo Borghero – è sempre disponibile lo Sportello Tutela Proprietà Intellettuale della Cciaa. Che fornisce informazioni e supporto attraverso i professionisti che vi collaborano”.
Nessun impatto, invece, è previsto sui brevetti europei per i quali era stato designato anche il Regno Unito, in quanto il titolo conferito dalla procedura di registrazione è già un titolo nazionale. Sono protette anche le Indicazioni Geografiche già registrate nell’Ue al 31 dicembre 2020, per tutto il periodo in cui durerà la protezione nell’Ue.

