10.415 euro, a tale importo corrisponde la bolletta, triplicata, ricevuta questo mese da un noto imprenditore padovano.
Luca Scandaletti è il gestore del bar-pasticceria Le Sablon, attiva dal 1998 in via Guido Reni a San Carlo (Padova). Stando a quanto spiega il titolare, l’importo recapitato nella bolletta triplicata della pasticceria è semplicemente assurdo. Triplicato rispetto alle scorse bollette e di gran lunga superiore ad altri episodi, ultimamente sempre più frequenti come lascito dal vecchio governo Draghi.
La bolletta triplicata
A raccontare a il Mattino di Padova quanto accaduto è lo stesso Luca Scandaletti. “Prima pagavo la luce elettrica, al massimo, 3 mila euro al mese. Adesso in un solo mese devo pagare più di 10 mila euro? In pratica la bolletta è più che triplicata. A questo punto i costi di gestione sono saliti alle stelle. Già devo pagare il burro a 11.50 euro e non più a 3.90”. Lo stupore e la rabbia dell’imprenditore veneto è più che comprensibile vedendo le somme di questa bolletta triplicata.
Non si può andare avanti così
“Così non posso andare avanti – continua il pasticcere padovano – I pannicelli caldi decisi dal Governo non sono sufficienti. Per fortuna i muri della pasticceria sono i miei. In caso contrario avrei già dovuto chiudere bottega”. Ed è proprio la chiusura della saracinesca a preoccupare maggiormente l’imprenditore così come i tanti clienti affezionati. La chiusura però di tante attività a gestione veneta dovrebbe però preoccupare anche la classe politica; sia regionale che nazionale.
Ma di chi è la colpa della crisi?
Il pasticcere padovano poi continua a spiegare a il Mattino le sue perplessità sulla forte crisi che si sta creando in Italia. “Chiudo per ferie dal 15 al 30 agosto solo perché non posso far lavorare i miei dipendenti 365 giorni all’anno. Ma cosa succederà al rientro delle vacanze di tutti gli italiani? I nostri costi di gestione generale cresceranno ancora di più? Ci dicono che è tutta colpa della guerra in corso in Ucraina. Sarà vero?”
La speranza elettorale
“Spero solo che i nuovi governanti, che saranno eletti il 25 settembre, siano capaci di varare nuovi provvedimenti economici in grado di rilanciare tutti i settori, compreso quello della ristorazione, che dà lavoro, solo nella nostra provincia, minimo a 15 mila addetti”. Preoccupazioni e auspici, quelle del titolare del bar Le Sablon, indubbiamente condivise dalla maggior parte degli italiani. Ancora una volta, però, il problema è affidato a delle elezioni politiche sempre meno sicure e sempre più distaccate dalla fiducia degli elettori.
L’appello dell’Ape
A conferma della situazione allarmante, arriva anche il commento del direttore dell’Associazione pubblici esercizi, Filippo Segato. “La situazione generale nei locali pubblici è gravissima. Dopo il 25 settembre chiederemo un incontro ai parlamentari veneti che saranno eletti. Avevamo previsto tutti i rincari attuali già sei mesi fa quando invitammo i nostri associati a tenere spente le luci e sostituirle con le candele”.
Andrea Bonazza

