Si è svolta oggi la conferenza stampa online odierna delle Biennale di Venezia Danza, Musica e Teatro. Stefano Ricci, che con Gianni Forte guida la Biennale Teatro si è rivolto alla politica italiana invocando le riaperture degli spazi culturali “Basta, non ne possiamo più. Fateci ritornare nei nostri teatri, fateci ritornare nei nostri spazi di cultura”
I festival di Danza, Musica e Teatro della Biennale di Venezia rappresenteranno, in questa particolare edizione 2021, un ritorno alla vita. Non installazioni infatti. Ma corpi, respiri, voci. Sullo sfondo però, sempre lei: la pandemia. Che oramai tutto condiziona. Ed ecco quindi le rassicurazioni, da parte dell’organizzazione, rispetto a severi controlli e rigide procedure.
Ricci ha poi proseguito: “Credo che ora sia il momento per ribaltare questo anno in cui ci siano trovati a dovere rimettere in gioco e ridiscutere le traiettorie da percorrere
Ed è proprio da Stefano Ricci, che con Gianni Forte guida la Biennale Teatro, che parte un accorato ma duro appello al Governo Draghi: “Basta, non ne possiamo più. Mi rivolgo ai governanti: per favore fateci ritornare a casa, fateci ritornare nei nostri teatri, fateci ritornare nei nostri spazi di cultura. Per una crescita personale, ma soprattutto per la crescita di uno stato che vuole essere adulto e responsabile”. La dichiarazione di Ricci è avvenuta durante la conferenza stampa online odierna delle Biennali Danza, Musica e Teatro. Ed era chiaramente rivolta alla politica italiana, invocando le riaperture degli spazi culturali.
Ricci ha infatti proseguito: “Credo che ora sia il momento per ribaltare questo anno in cui ci siano trovati a dovere rimettere in gioco e ridiscutere le traiettorie da percorrere. E’ sempre una grande responsabilità quella di tracciare la direzione di un’indagine preziosa come quella del teatro”.
Tra luglio e settembre, i tre festival porteranno a Venezia e Mestre oltre 600 artisti per oltre cento appuntamenti
“Le arti dal vivo dovranno sottostare alle regole del Covid”, ha detto il presidente della Biennale Roberto Cicutto, evidenziando che, seppure nell’incertezza dettata dalla pandemia, è stata data vita a programmi intensi, che mettono in evidenza il concetto di collettività. A parlare sono anche i numeri: tra luglio e settembre, i tre festival porteranno a Venezia e Mestre oltre 600 artisti per oltre cento appuntamenti. Ad aprire sarà il Festival del teatro, intitolato “Blue”, dal 2 all’11 luglio. Dal 23 luglio al primo agosto, sarà il turno della Danza con “First Sense”. A chiudere, dal 17 al 26 settembre, il Festival della Biennale Musica. Che si svolgerà in diversi luoghi storici di Venezia e che sarà teso a mettere in risalto la tradizione musicale veneziana collegandola all’attualità compositiva contemporanea. Titolo: “Choruses – Drammaturgie vocali”, con la direzione di Lucia Ronchetti.
Venezia non sarà solo palcoscenico dello spettacolo dal vivo, ma anche – è stato ricordato – officina del fare per i giovani partecipanti ai programmi di Biennale College, parte integrante dei Festival. Sono oltre 1.000 le domande di partecipazione pervenute quest’anno ai bandi di Biennale College Danza Musica e Teatro, da oltre 70 Paesi del mondo.
