La riforma, in ottica transizione ecologica, della tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità su cui sta lavorando la Commissione Europea, rischia di mettere in ginocchio l’economia e le famiglie italiane. L’on. Sergio Berlato, Deputato italiano al Parlamento europeo MEP nel Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei: “L’Europa aumenta la tassazione green a livelli esorbitanti e chi ci rimette siamo sempre noi. Stiamo parlando di un aumento del 500% per il gas naturale ad uso commerciale”
Secondo la Commissione Europea è necessario fare in modo che la tassazione dell’energia sia allineata con gli obiettivi sul clima dell’Unione Europea. Accrescendo cosi il prezzo base delle risorse energetiche a base di carbonio allo scopo di accelerare la transizione verde. Ma il 31 gennaio di quest’anno, la Corte dei Conti Europea ha pubblicato un rapporto proprio sulla tassazione dell’energia sulla base delle proiezioni di prezzo elaborati dalla Commissione Europea prospettando scenari epocali soprattutto per il consumo energetico delle imprese. A spiegarlo l’on. Sergio Berlato, Deputato italiano al Parlamento europeo MEP nel Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei: “L’Europa aumenta la tassazione green a livelli esorbitanti e chi ci rimette siamo sempre noi. Dal 1° gennaio 2023, a Bruxelles avrebbero intenzione di introdurre una nuova direttiva in materia di tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità”.
Sergio Berlato: “Non si può rimanere in silenzio davanti a queste iniziative”
“I rincari fiscali – prosegue Sergio Berlato – sembrerebbero alquanto preoccupanti. Stiamo parlando di un aumento del 500% per il gas naturale ad uso commerciale, che potrebbe crescere ulteriormente nell’arco di 10 anni (+640% nel 2033)”.
“Stessa sorte potrebbe toccare al carbone per uso commerciale con un aumento 300%, che potrebbe arrivare fino a un +640% nel 2033. Per l’economia italiana – conclude Berlato – potrebbe essere un bagno di sangue senza precedenti. Non si può rimanere in silenzio davanti a queste iniziative che potrebbero influire gravemente sui settori strategici del nostro Paese”.

(“Articolo redazionale a pagamento offerto dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei”)

