Fa discutere la scelta del nome “Schema 43” da parte di Benetton, lo stesso numero delle vittime del Ponte Morandi. Dietrofront da parte dei vertici dell’azienda
Si chiamava Schema 43 la nuova società presentata da Edizione, la holding della famiglia Benetton. Avrebbe dovuto fare da veicolo per gestire l’Offerta pubblica di acquisizione delle azioni di Atlantia, che è stato annunciato ad aprile. Una risposta ad Opa, lanciata giusto pochi giorni prima da Florentino Perez insieme ai fondi Gip e Brooksfield.
Eppure, il nome scelto per questa società è davvero infelice e ha scatenato polemiche violente . Infatti, 43 è il numero di persone che sono rimaste uccise nel 2018 nel crollo del ponte Morandi, a Genova. La struttura era di proprietà di Autostrade per l’Italia (Aspi), e di conseguenza ad Atlantia, la holding che ha Edizione come azionista di riferimento.
I familiari delle vittime del Ponte Morandi sono in rivolta contro lo “Schema 43”
I familiari delle vittime l’hanno subito segnalato come «cattivo gusto». Da parte di Benetton, invece, è stato spiegato come sia un nome del tutto casuale, perché la holding utilizza un processo di numeri progressivi con cui identificano le operazioni della holding, insieme alla parola “Schema”.
Tuttavia, la holding non è rimasta indifferente davanti all’accusa di essere stato insensibile. E ha immediatamente cambiato il nome in Schema Alfa. Questo nonostante le difficoltà burocratiche per il soggetto già impegnato in un’Opa. Però si vuole dare un segnale forte del fatto che sia stato un caso e non mancanza di rispetto.
Il nuovo presidente di Edizione, Alessandro Benetton, dimostra di essere molto dispiaciuto di questo disguido
Il nuovo presidente di Edizione, Alessandro Benetton, ha chiarito la questione. «Abbiamo dato l’ordine alle strutture aziendali di cambiare il nome. Questa scivolata della nostra struttura aziendale lascia anche me a bocca aperta. Abbiamo dato immediatamente ordine che il nome della società venga cambiato, anche come gesto di discontinuità che questo meccanismo dei numeri consequenziali venga stoppato e si passi ad altro».
Anzi, da questo increscioso episodio, la famiglia Benetton trova il modo per pronunciare la propria vicinanza alle persone vittime della tragedia di Genova. Specialmente la nuova dirigenza. Alessandro Benetton ha ribadito di non essere d’accordo con il suo predecessore.
La sua posizione è una posizione di dissenso rispetto alla precedente governance. E relativamente al comportamento sostanzialmente neutro tenuto nei giorni seguenti la tragedia. «Avremmo dovuto chiedere subito scusa anche se in realtà c’era solo un membro della famiglia all’interno di un consiglio di un’azienda in cui avevamo il 30 per cento».
