Una baby-gang formata da sole ragazze tra i 15 e i 17 anni ha aggredito e ferito gravemente un coetaneo per rubargli il monopattino
Due ragazze benestanti hanno preso a pugni e sberle un coetaneo per avere il monopattino. Una vera e propria rapina violenta ad opera di una baby-gang. Il ragazzo è ora ricoverato per un trauma cranico mentre le due ragazze, figlie di un imprenditore e di un avvocato, sono in carcere.
Il commento di chi ha visto in azione le ragazze parla di «indemoniate». L’agguato è avvenuto in Piazza Bra a Verona, verso le 18:30 di martedì. Una baby-gang tutta al femminile, ragazzine di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Hanno assalito come delle furie il loro coetaneo.
La leader della baby-gang di ragazze è stata arrestata insieme a un membro della banda
Due di queste ragazze sono state arrestate dai carabinieri, in flagranza di reato. Ci sono foto e video dei testimoni oltre a 10 telecamere di sicurezza. I testimoni affermano che la vittima stava spingendo il monopattino quando le sue coetanee lo hanno accerchiato. Le ragazze hanno iniziato a picchiarlo. Sberle, pugni: tanto da mandare il ragazzo in ospedale con un trauma cranico.
Il ragazzo che vittima dell’aggressione ora è in coma, con un trauma cranico
La leader della banda è ormai conosciuta dalle forze dell’ordine, ed è finalmente stata arrestata insieme a un’altra ragazza della gang, di 15 anni. Entrambe sono accusate di rapina di gruppo e lesioni aggravate. Saranno ascoltate dal tribunale dei minori, dopodiché si deciderà del loro destino.
Appartengono entrambe alla “Verona bene”, una figlia di un imprenditore e l’altra di un avvocato. I genitori sono attoniti e sconvolti. Secondo le ragazzine, sarebbero state provocate e importunate dal coetaneo che, insieme ad alcuni amici le avrebbe «seguite e tampinate accusandole di avergli portato via il monopattino, che invece lui stesso aveva prestato a un altro ragazzo».
Secondo le ragazze della baby-gang si stavano difendendo da un’aggressione
Le ragazze si difendono sostenendo che la loro sarebbe stata solo «la risposta a una grave provocazione, perché noi non abbiamo rubato il monopattino». Del monopattino, al momento, nessuna traccia, si è perso nel parapiglia generale dell’aggressione di martedì.
