La cultura qui nel Veneto è talmente percepita come un valore, non solo immateriale, che gli industriali entrano come soci di capitale nella più grande realtà teatrale delle regione.m Assindustria Venetocentro entra infatti come socio nel Teatro Stabile del Veneto. Zaia: “La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia”.
Il Consiglio Generale dell’associazione degli imprenditori di Padova e Treviso ha deciso di entrare nella compagine societaria del Teatro Stabile del Veneto in qualità di socio sostenitore per i prossimi tre anni con un contributo complessivo di 150mila euro. Il Teatro, che si affaccia al prossimo triennio forte della nuova direzione artistica di Giorgio Ferrara, conferma così ulteriormente la sua vocazione a catalizzatore culturale delle forze sociali ed economiche della regione. In questa direzione si inserisce quindi la nuova collaborazione tra lo Stabile del Veneto e Assindustria Venetocentro.
Il prossimo ingresso di Assindustria Venetocentro è un’ulteriore conferma del riconoscimento da parte del tessuto commerciale e industriale del territorio del valore che la cultura
Dopo l’entrata nel luglio scorso delle Camere di Commercio di Padova, Treviso-Belluno e Venezia-Rovigo, il prossimo ingresso di Assindustria Venetocentro è un’ulteriore conferma del riconoscimento da parte del tessuto commerciale e industriale del territorio del valore che la cultura rappresenta come volano per la società e l’economia. Approvata dal Consiglio Generale di Assindustria Venetcocentro la chiusura dell’operazione attende ora l’imminente approvazione da parte dell’assemblea dei soci del Teatro Stabile. Composta dalla Regione Veneto, dai Comuni di Venezia, di Padova e di Treviso, dalla Provincia di Padova e dalle tre Camere di Commercio.
Nell’ingresso di Assindustria Venetocentro quale socio sostenitore del Teatro Stabile del Veneto vedo un progetto vincente
“La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia. Lo è non soltanto per quanto rappresenta in termini di occupazione e di fatturato. Ma anche per essere un fattore di stimolo della competitività e della qualità da sempre riconosciute al tessuto produttivo della nostra Regione – ha spiegato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Nell’ingresso di Assindustria Venetocentro quale socio sostenitore del Teatro Stabile del Veneto vedo un progetto vincente. Che conferma questo legame. Il mondo imprenditoriale di Padova e Treviso e Teatro Stabile con questa operazione si fa protagonista di una strategia mirata a quella ripresa per la quale tutti stiamo lavorando”.
Un territorio metropolitano veneto che abbia una identità forte. Espressione di una secolare tradizione di assoluto valore. Che si proietta in una solida economia della cultura
“L’ingresso di Assindustria Venetocentro come socio sostenitore del Teatro Stabile del Veneto rappresenta un impegno diretto di tutti gli imprenditori associati in una delle maggiori istituzioni culturali della nostra Regione – ha sottolineato Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro -. Consideriamo necessario in questa fase rendere più stretto il legame tra impresa e cultura. E un sostegno attivo, per superare innanzitutto la pesante crisi causata dai limiti imposti dall’emergenza pandemica, ma anche per guardare avanti. Un’iniziativa che valorizza il programma di Presidenza che ho avviato in questi mesi, in particolare il valore della cultura, patrimonio fondamentale per il nostro territorio. Un territorio metropolitano veneto che abbia una identità forte. Espressione di una secolare tradizione di assoluto valore. Che si proietta in una solida economia della cultura. Anche per attrarre nuove risorse, professionalità e giovani competenze”.
“Dopo l’ingresso delle Camere di Commercio – ha commentato Giampiero Beltotto, presidente dello Stabile del Veneto – l’adesione di Assindustria ci pone sempre più al servizio del territorio. Sotto la guida artistica del Maestro Giorgio Ferrara il nostro Teatro si affaccia al prossimo triennio con l’obiettivo di restituire al territorio veneto il ruolo di protagonista nelle politiche culturali del Paese. Inserendosi anche come autorevole interlocutore nelle dinamiche internazionali”.

