L’asparago di Bassano è l’unico ortaggio in Europa ad aver ottenuto una DOP. La sua produzione non ha risentito di contraccolpi a causa della pandemia. Anzi, questa produzione di eccellenza sta conquistando anche mercati lontani, come quello del Giappone
Veneto terra di asparagi, da secoli. Ai tempi della Serenissima era chiamato il piatto dei nobili. In tempi più recenti l’Unione europea ha assegnato a questa produzione veneta addirittura tre riconoscimenti di qualità, ovvero le Denominazioni di origine protetta e le Indicazioni geografiche protette, eccellenze dell’agroalimentare note anche grazie ai famosi loghi di riconoscimento. Si tratta dell’Asparago bianco di Bassano Dop, prelibatezza dell’agricoltura veneta, tipica del periodo primaverile. A cui si aggiungono qui nel Veneto l’Asparago bianco di Badoere Igp e l’Asparago bianco di Cimadolmo Igp. Oggi i prodotti d’eccellenza come l’Asparago di Bassano conquistano sempre di più i mercati stranieri, come quello del Giappone.
L’acquisto diretto da parte dei consumatori ha compensato le limitazioni
“Purtroppo anche la stagione degli asparagi 2021, come pure quella dello scorso anno – sottolinea Paolo Brotto, presidente del Consorzio di tutela dell’Asparago bianco di Bassano Dop – ha dovuto fare i conti con la prolungata chiusura dei ristoranti a causa delle misure anti Covid. Fortunatamente però l’acquisto diretto da parte dei consumatori ha compensato questa limitazione. Per cui i nostri produttori non ne stanno risentendo per niente”.
In passato, la produzione dell’asparago nel Veneto avveniva in un periodo di tempo virtualmente abbracciato da due importanti santi. Ovvero dal 19 marzo, San Giuseppe, al 13 giugno, Sant’Antonio. “Oggi non è più così – ricorda il presidente Brotto – perché l’introduzione di nuovi sistemi di coltivazione hanno anticipato di un paio di settimane la stagione di raccolta. Che ovviamente finisce anche un po’ prima rispetto al giorno di Sant’Antonio. Tanto che lo stesso disciplinare di produzione indica come date di inizio e fine raccolta quelle dell’1 marzo e del 15 giugno”.
Nell’area di produzione, ci sono coltivazioni di piccolissime dimensioni. Condotte da agricoltori anche molto anziani. A testimonianza dell’importanza storica di questa coltura
L’Asparago bianco di Bassano Dop viene prodotto in ben dieci Comuni attorno alla città del famoso ponte palladiano (oltre a Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Mussolente, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Marostica). La superficie agricola dedicata alla produzione dei prelibati turioni è di appena 22 ettari per una produzione complessiva media annua di circa 600-700 quintali di asparagi. Nell’area di produzione, accanto ad alcune asparagiaie professionali di 2-3 ettari di estensione, ve ne sono numerose altre di piccole e piccolissime dimensioni. Condotte da agricoltori anche molto anziani. A testimonianza dell’importanza storica di questa coltura nel bassanese. Una passione prima ancora che una professione.
“Il mercato di sbocco – conclude il presidente del Consorzio di tutela dell’Asparago bianco di Bassano Dop – è ovviamente il bassanese, il vicentino e le province vicine. Ma ci tengo a ricordare che ogni settimana si effettuano delle consegne del nostro oro bianco, l’Asparago di Bassano appunto, anche in Giappone e nei mercati dell’est asiatico“. La rivista giapponese Ryori Tsushin, vera e propria bibbia mensile sul mondo del food in Giappone, ha infatti più volte trattato l’asparago di Bassano all’interno dei suoi articoli. E nei ristoranti di Tokyo il vegetale vicentino è ricercatissimo per soddisfare i palati più raffinati.

