I tafferugli tra gli ultras vicentini e quelli ferraresi risalgono al 16 febbraio scorso e si verificarono allo stadio veneto Menti. Negli scontri era rimasto ferito anche un agente della Digos.
Per i disordini di Vicenza – Spal sono stati identificati oggi dalle Forze dell’Ordine altri quattro ultras vicentini. Il questore Paolo Sartori, ha emesso così altri quattro nuovi daspo. Due tifosi, recidivi, subiranno l’obbligo di firma durante le partite e stadio vietato per 5 lunghi anni. Tre anni per gli altri.
43 diffidati
Con queste ultime diffide salgono dunque a 43 i provvedimenti emessi contro gli ultras coinvolti negli scontri prima della partita tra Vicenza e Spal.
Tutto era a caduto quando, stando alle ricostruzioni della questura, arrivarono nella città veneta una cinquantina di ultras ferraresi. A bordo di 16 automobili, gli spallini avrebbero così eluso il servizio d’ordine imposto dalla Questura per Vicenza – Spal. Secondo gli agenti le due fazioni si erano date appuntamento per affrontarsi in uno scontro alla pari.
Gli scontri tra le tifoserie
Ne seguì presto una rissa con sassaiole e lancio di bottiglie, una delle quali colpì in testa un agente della Digos. Inizialmente le indagini delle questure di Vicenza e Ferrara avevano portato all’identificazione di trentanove supporters. Nei loro confronti erano state emesse, diffide quinquennali con obbligo di firma in questura, per i recidivi, e daspo triennale per gli altri.
Estranei alla massa
Nonostante i daspo, le sempre più stringenti restrizioni e un calcio moderno che allontana sempre più il pubblico, i gruppi ultras italiani continuano a fare sentire ancora la propria presenza. Spesso esaltati per le straordinarie coreografie o per lodevoli iniziative di solidarietà, gli ultras continuano ad essere nel mirino delle forze dell’ordine per il loro essere “estranei alla massa”. Ma d’altronde, come loro stessi ci tengono a ribadire: “chi non è un ultras, proprio non lo può capire”.
Andrea Bonazza

