Sei in procinto di fare un viaggio nell’est Europa? Ecco quali sono tutti i cibi tipici di questa zona che devi assolutamente provare nel corso della vacanza
Quando si parte in viaggio, oltre all’itinerario e alle attrazioni principali da visitare, uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione (e noi italiani in questo siamo bravissimi e molto precisi) è, naturalmente, il cibo. Infatti, prima di un viaggio è assolutamente fondamentale studiare le tradizioni culinarie e i migliori piatti del luogo in cui ci si sta per recare, in modo tale da trovarsi preparati quando si è in viaggio e non perdersi nessun piatto tipico del luogo. Se il prossimo viaggio che hai in programma è l’est Europa, allora questo è l’articolo perfetto per te! Vediamo, infatti, quali sono i piatti tipici di questa zona del Vecchio Continente.
La cucina dell’Europa dell’Est presenta caratteristiche particolari. Spesso viene considerata in modo unitario, probabilmente in maniera semplificata, poiché i Paesi dell’area facevano parte del cosiddetto blocco sovietico durante la guerra fredda. Tuttavia, esistono profonde differenze culinarie tra queste nazioni, così come vi sono diversità storiche. Per esempio, la tradizione gastronomica slovena è fortemente influenzata dal periodo in cui faceva parte dell’Impero austro-ungarico, mentre le influenze greche e mediorientali diventano più evidenti man mano che ci si sposta verso sud. Per questo motivo, sarebbe più appropriato parlare di cucine dell’Europa dell’Est, piuttosto che di una singola cucina unitaria. Vediamo proprio le differenze tra le varie cucine.
Le cucine dei paesi baltici fanno largo uso di ortaggi come patate, cavoli, radici, barbabietole e funghi, spesso presentati in forma di zuppe. I cereali, tra cui grano, orzo e segale, sono utilizzati per la preparazione di pane integrale, birre e vodka. I frutti di bosco sono impiegati per produrre composte e bevande fermentate. La carne, in particolare quella di maiale, ha un ruolo predominante, mentre il consumo di pesce, sia fresco che affumicato, è più comune lungo le coste del Mar Baltico e nelle regioni lacustri, con specie come aringhe, spratti e salmone. In Lituania, si nota una forte influenza della cucina orientale, specialmente in piatti come il kibinai, mentre sono evidenti anche influssi polacchi.
La gastronomia di questi Paesi è caratterizzata da piatti di origine contadina, con sapori spesso aciduli dovuti all’uso di alimenti fermentati come il pane di segale e le verdure sott’aceto (cavoli, cetrioli, carote). La fermentazione e l’affumicatura sono tecniche di conservazione diffuse in queste regioni, caratterizzate da climi freddi. Le zuppe sono molto presenti, come la shchi e la solyanka, spesso arricchite con panna acida (smetana). Alcuni piatti, come il borscht ucraino, sono ormai simboli della cucina russa. Anche ravioli e fagottini ripieni, come i pierogi e i pirozhki, sono molto popolari, così come le insalate generose di maionese, come l’insalata russa (olivier) o le aringhe in pelliccia (shuba), influenzate dalla cucina francese.
Molte di queste pietanze erano parte dei zakuska, piccoli antipasti che accompagnavano i banchetti imperiali, tra cui i blinis con caviale, solitamente serviti con vodka. Anche i dolci meritano una menzione speciale, con esempi come il kulich e il paskha, tipici della Pasqua ortodossa, che potrebbero aver ispirato la creazione di dolci italiani come il babà e il panettone.
In questa regione, l’influenza della cucina ebraico-aschenazita è molto forte, soprattutto nei piatti rituali legati alle festività, come il gefilte fish a Pesach, il cholent di Shabbat o i latkes durante Hanukkah. Oltre agli ingredienti già citati, troviamo verdure mediterranee come pomodori, cipolle e peperoni, che acquisirono popolarità grazie ai contatti con la corte napoletana in seguito al matrimonio tra il re ungherese Mattia Corvino e la figlia del re di Napoli nel XV secolo.
Spezie come l’aneto cedono il posto a erbe come la maggiorana, mentre compaiono anche carvi, cumino e senape, con la paprika che diventa un elemento distintivo di molti piatti, incluso il celebre gulash, emblema della regione.
Nonostante l’area sia una delle più importanti per la tradizione della birra, si usa spesso stufare le carni anche con vino bianco o rosso, un’influenza proveniente dalla cucina tedesca. La varietà di insaccati è ampia, ispirata alla tradizione germanica, con prodotti affumicati e a base di pollame, manzo e maiale. Infine, i dolci della regione godono di una forte influenza dalla pasticceria austriaca.
Se siete in procinto di partire verso una di questi Paesi dell’est Europa, dovete assolutamente prepararvi una lista di cibi da provare. Ecco quali sono i migliori.
Il borshch è una zuppa particolarmente diffusa in Ucraina e Polonia, ma conosciuta in tutti i Paesi slavi. L’elemento principale di questa pietanza è la barbabietola, che le conferisce il caratteristico colore rosso. A seconda delle usanze locali, possono essere aggiunti altri ingredienti, come legumi, patate, cipolle e carne.
Questi ravioli sono tipici della Polonia, della Slovacchia (dove vengono chiamati pirohy) e dell’Ucraina (conosciuti come vareniky). Si differenziano dai ravioli italiani per il fatto che possono essere farciti sia con ripieni dolci che salati e vengono consumati fritti o bolliti.
Quando si parla di ravioli dell’Europa orientale, non si possono non menzionare i pel’meny. Questa specialità siberiana è diffusa principalmente in Russia. I pel’meny si distinguono dai pierogi sia per le dimensioni ridotte, simili ai ravioli al vapore della cucina cinese, sia per il ripieno, che è esclusivamente salato e composto da carne, cipolle e spezie. Tradizionalmente, vengono preparati e congelati per poi essere bolliti e serviti con panna acida o aceto di mele.
Il pljeskavica è un piatto balcanico che ricorda un hamburger, fatto con carne macinata mista, cipolla e spezie. Può essere servito da solo, accompagnato dalla pita (un pane piatto tipico della regione) e contorni, oppure all’interno di un panino con salse e verdure, in stile kebab. Nei Balcani, è comune trovarlo nei fast food locali come opzione veloce ma sostanziosa.
Come non parlare, ovviamente, del piatto tipico dell’est Europa per eccellenza: il goulash. Questa pietanza, originaria dell’Ungheria, è un piatto che negli anni si è diffusa in tutta l’Europa centrale. Si tratta di una zuppa (o, in alcune versioni, uno spezzatino) a base di carne, cipolle, patate, olio e paprika. Nato come piatto contadino, è spesso cucinato all’aperto in grandi paioli di rame su fuoco a legna.
Il termine “ciorba” indica genericamente qualsiasi tipo di zuppa ed è utilizzato nei Balcani, dalla Romania alla Croazia, passando per l’Ungheria. La riblja ciorba è una zuppa dal colore rosso, arricchita con pezzi di pesce e uova di pesce. La preparazione è simile a quella del goulash, ma la carne viene sostituita dal pesce.
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