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“Ponte del diavolo”, perché è una delle attrazioni più belle in Germania e perché si chiama così

Il Ponte del diavolo è uno dei luoghi più affascinanti della Germania, ecco dove si trova e perché si chiama in questo modo

Il Ponte del diavolo è una delle principali attrazioni della Germania, specialmente per i turisti che amano i paesaggi naturali e quel pizzico di misticismo che non fa mai male.

Inoltre, si tratta di un luogo decisamente fotogenico, in cui proprio nessuno riesce a resistere alla tentazione di scattarsi un selfie da postare su Instagram. Tuttavia, in pochi conoscono la sua storia e le leggende che circolano su suo conto. 

Dove si trova il Ponte del diavolo?

Il Ponte del diavolo si trova all’interno del Rhododendron Park Kromlau, ovvero un parco di rododendri e azalee che si trova a Gablenz, in Sassonia. Camminando attraverso questo luogo, vi imbatterete in una struttura particolare, un ponte a semicerchio che si specchia alla perfezione dell’acqua sottostante, andando a creare un cerchio con il suo riflesso.

Lo specchio d’acqua su cui si riflette è il lago Rakotzsee e il vero nome del Ponte del diavolo, in realtà sarebbe Rakotzbrücke, proprio in onore dello specchio d’acqua in cui si specchia.

Il ponte è costituito da pietre e l’intera struttura ad arco spicca in modo deciso, quasi pungente, rispetto al resto della vegetazione. Per quanto ci piacerebbe pensare che quest’opera sia stata realizzata dalla natura, in realtà il suo inventore è l’ uomo. Il Ponte del diavolo è artificiale, eppure c’è chi pensa che la sua origine sia molto più controversa…

Origini del Ponte del diavolo

Questo famigerato ponte è stato realizzato intorno al 1860 con pietre di basalto e supporti in legno che sono serviti come struttura portante poi rimossa. Vi sorprenderà scoprire che per realizzarlo ci sono voluti la bellezza di 10 anni. 

Il ponte è lungo 7,8 metri e largo 6,5 metri ed è stato ristrutturato nel 2019. Non si può calpestare per preservarlo, ma anche solo osservarlo da lontano è un’esperienza mistica. 

Ma la domanda è: perché viene chiamato ponte del diavolo dal momento che sappiamo per certo che la sua origine sia umana?

Perché si chiama Ponte del diavolo?

Nonostante il suo reale nome sia Rakotzbrücke, è famoso in tutto il mondo con il nome Ponte del diavolo. Questo perché la sua struttura è talmente particolare e complessa che in passato in molti hanno dubitato della sua origine artificiale, attribuendo la sua realizzazione a entità sovrannaturali.

Perché proprio il diavolo? Probabilmente perché il colore scuro delle sue pietre, il suo aspetto acuminato, lo rendono facilmente attribuibile a un’entità malvagia.

Ponte del diavolo: le leggende legate a questa struttura particolare – Unsplash – ilserenissimoveneto.it

Alcune leggende raccontano che durante la costruzione del ponte ci furono parecchie difficoltà, tanto che per completarlo venne richiesto l’aiuto del Diavolo che accettò di contribuire alla realizzazione del ponte a patto che gli venisse donata la prima animale della creatura che lo avesse attraversato.

Una volta terminato, gli uomini ingannarono il Diavolo mandando un caprone (o un cane, la storia su questo punto tende a variare) e il diavolo infuriato scagliò un sasso per distruggere la costruzione che aveva collaborato a realizzare.

Una vecchietta armata di rosario riuscì a proteggere il ponte ed evitare che venisse raso al suolo. Questo famigerato masso c’è ancora oggi, proprio accanto al ponte ed è un’altra attrazione turistica molto amata proprio per merito della leggenda. 

Secondo altre leggende il ponte rappresenterebbe un varco verso un’altra dimensione, altre ancora narrano che se si guarda il ponte da una certa angolazione di può scorgere il vero volto del Diavolo. 

La continua ricerca di miti e leggende

La verità è che ogni luogo affascinante sul nostro Pianeta nasconde leggende e miti, questo perché l’essere umano ama cercare risposte che vadano al di là della realtà, specialmente quando si tratta di luoghi dalla bellezza mistica.

Ecco quindi che i laghi cristallini sono popolati da sirene o fate, e luoghi misteriosi come questo sembrano avvolti da spiriti maligni che, in ogni caso, non sono un motivo valido per non andare a visitarli. 

Vi consigliamo di scoprire dal vivo la bellezza di questo ponte perché il Rakotzbrücke è l’unione perfetta tra ingegneria umana e natura, un luogo che attira turisti e fotografi da tutto il mondo per il suo fascino misterioso e la sua straordinaria bellezza. E non temete: è vietato salirci sopra, quindi, non scoprirete sulla vostra pelle se le leggende sono vere. 

Alessia Barra

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