Tour delle città fantasma in Italia, 11 posti che devi assolutamente visitare

Volete visitare una delle spettrali e allo stesso tempo fantastiche città fantasma che si trovano in Italia? Ecco quali sono le migliori che non dovete assolutamente perdere

L’Italia è conosciuta come la patria dei borghi, con circa 8.000 piccoli centri sparsi su tutto il territorio, molti dei quali hanno origini antichissime e un rilevante valore storico e artistico, oltre a essere di dimensioni decisamente ridotte. Purtroppo, molti di questi piccoli comuni vanno incontro a un progressivo abbandono, trasformandosi da affascinanti borghi in città fantasma. Le dimensioni necessarie per definirle Ghost Town sono oggetto di discussione, ma secondo l’ISTAT ci sarebbero almeno mille città abbandonate in Italia. Questo fenomeno ha radici in specifiche dinamiche storiche. Con le loro strade deserte, edifici in rovina e vestigia di abitazioni e luoghi di lavoro, questi borghi abbandonati offrono un inquietante sguardo su comunità che un tempo erano fiorenti. Ma quali sono le migliori assolutamente da visitare?

La lista delle migliori città fantasma d’Italia

Oggi sono poco più che una serie di abitazioni (spesso in rovina), magari conosciute per essere state set cinematografici, ma un tempo erano centri abitati vivaci e popolati. La migrazione verso città più grandi, così come eventi drammatici come terremoti o epidemie, hanno obbligato i loro abitanti a trasferirsi altrove. In Italia esistono numerose città fantasma, ciascuna con il proprio fascino unico e particolare. Ma quali sono le più belle che ogni amante di questi luoghi deve visitare almeno una volta nella vita? Ecco la lista dettagliata.

Pentadattilo, Calabria

Una rocca con castello documentata già nel VII secolo, il cui nome deriva dai cinque speroni rocciosi che emergono dal monte Calvario e si estendono verso il paese come cinque dita, dal greco “penta daktilos.” Dopo un violento terremoto nel 1783, iniziò un lento esodo che si concluse negli anni Sessanta del Novecento con la partenza dell’ultimo abitante. Nonostante il trascorrere del tempo, il borgo si è mantenuto in condizioni relativamente buone. Pentadattilo è noto anche per un tragico evento avvenuto nel 1686, la cosiddetta “strage degli Alberti,” episodio sanguinoso di una faida tra famiglie nobili che ha alimentato leggende di spiriti inquieti che si aggirerebbero ancora tra le sue rovine in cerca di pace.

Pentadattilo
Pentadattilo | Pixabay @lo-chef – IlSerenissimoVeneto

Monterano, Lazio

Monterano è considerata il set cinematografico per eccellenza. Le sue rovine sono state il palcoscenico di decine di film, tra cui grandi classici come Ben Hur e diverse opere di Mario Monicelli. Le origini della città risalgono probabilmente al IV secolo a.C., ma venne abbandonata nel 1799 in seguito al saccheggio e alle violenze inflitte dalle truppe francesi durante le campagne italiane di Napoleone.

Apice Vecchia, Campania

Nel cuore dell’Irpinia, Apice contava oltre seimila abitanti prima di essere evacuata dopo un terremoto di magnitudo 6 della scala Richter, che colpì la sera del 21 agosto 1962. Grazie alle sue condizioni di conservazione e alla particolare atmosfera sospesa nel tempo, Apice viene spesso definita la “Pompei del Novecento.”

Craco, Basilicata

Craco è una delle più famose città fantasma d’Italia, situata a circa 400 metri di altitudine. Sebbene la parte nuova del comune sia ancora abitata da circa 700 persone, il borgo antico fu abbandonato negli anni Sessanta a causa di una frana. Il suo centro storico, che ospitava circa duemila abitanti, è stato set di numerosi film internazionali, tra cui La passione di Cristo di Mel Gibson e 007 Quantum of Solace di Marc Forster.

Castel d’Alfero, Emilia-Romagna

Questo antico insediamento, situato nel comune di Sarsina, è stato recentemente dichiarato monumento nazionale dal Ministero dei Beni Culturali. Le sue origini sono documentate fin dai primi anni del 1200, e nonostante la sismicità della regione, molti dei suoi monumenti medievali sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.

Savogno, Lombardia

Situato tra le montagne della Val Bregaglia, Savogno è accessibile solo a piedi, dopo aver salito una scalinata di 2800 gradini. Il borgo ospita una chiesa dedicata a San Bernardino, costruita nel 1465. Il suo progressivo abbandono iniziò nel XX secolo e si concluse negli anni Sessanta, quando gli ultimi abitanti si trasferirono nelle città vicine, in particolare a Sondrio.

Balestrino, Liguria

In provincia di Savona, Balestrino è stato il set del film Inkheart, dove è stato rinominato “Capricorn Village.” A causa dell’elevata sismicità e dei danni accumulati nel corso dei secoli, il borgo fu gradualmente evacuato e successivamente ricostruito non lontano dall’originario abitato negli anni Sessanta.

Civita di Bagnoregio, Lazio

Spesso chiamata “la città che muore,” Civita di Bagnoregio è una frazione del comune omonimo. Il suo progressivo spopolamento iniziò nel Settecento e accelerò notevolmente nella seconda metà del Novecento. Nonostante il suo declino, con una storia che risale a 2500 anni fa, il borgo continua a sopravvivere grazie ai turisti che lo visitano in massa ogni giorno.

Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio | Pixabay @Aerial_Views – IlSerenissimoVeneto

Bussana Vecchia, Liguria

Questo antico borgo, che risale a millenni fa, è oggi una frazione di Sanremo, in provincia di Imperia. Fu abbandonato dopo il devastante terremoto del 1887 e successivamente ricostruito a pochi chilometri di distanza dal sito originario. È noto per aver ospitato per anni una comunità di artisti, che organizza ancora eventi e ha preso il nome di Villaggio Internazionale.

Gairo Vecchia, Sardegna

Gairo Vecchia è un antico villaggio sardo, abbandonato nel 1963 a causa di una grave alluvione. Sebbene sia stato ricostruito vicino al sito originale, molti dei sopravvissuti hanno lasciato definitivamente l’area per trasferirsi in quella che allora era una piccola località di mare chiamata Cardedu.

Canate di Marsiglia, Liguria

Canate di Marsiglia è un borgo fantasma sorprendentemente vicino a Genova, situato nel Comune di Davagna. Di origine medievale, risale al XII secolo e si trova tra le aspre vette dei Monti Alpesisa e del Monte Lago, a un’altitudine compresa tra 537 e 555 metri sopra il livello del mare. Il borgo si è gradualmente spopolato tra il 1950 e il 1960 durante il boom economico, principalmente a causa dell’assenza di una strada carrabile fino al paese più vicino, Marsiglia, trasformandosi in una sorta di località fantasma. Nel 1951 contava ancora 96 abitanti. Nella minuscola frazione di Marsiglia nel Comune di Davagna, è stata costruita una delle case più belle del paese, con tetto a quattro falde, marcapiani e persiane.

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