Fontana di Trevi, perché l’assessore al Turismo di Roma vuole renderla a pagamento?

I soldi ricavati dalla visita, ovviamente, saranno reinvestiti nella capitale“, sottolinea l’assessore. Il ricavo economico della bigliettazione potrebbe anche servire “a creare nuovi posto di lavoro”

L’assessore al turismo di Roma Alessandro Onorato vuole rendere la Fontana di Trevi a numero chiuso e su prenotazione. La novità riguarderebbe solo i turisti, mentre i residenti nella capitale potranno continuare a visitarla gratuitamente, adesso saranno convocate riunioni tecniche per decidere come organizzare la piazza. Se il modello, proposto già l’anno scorso e approvato anche dal sindaco Roberto Gualtieri, funzionerà, potrebbe essere utilizzato anche per altri luoghi della città.

Come funziona il modello e perché è stato pensato

L’ingresso, come spiega l’assessore, “sarà consentito solo tramite ticket e una prenotazione elettronica dal costo di due euro solo per i turisti”. Sarà invece “gratis per i romani, magari con slot da 30 minuti”, continua Onorato. L’assessore sta lavorando insieme al sindaco Gualtieri al modello per proteggere il monumento dall’overtourism ed evitare “le spallate tra un turista e l’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie oppure vogliamo evitare che qualche turista arriva con la bustina del Mc Donald’s, ma anche i mitomani che si buttano pensando di essere Marcello Mastroianni”. “I soldi ricavati dalla visita, ovviamente, saranno reinvestiti nella capitale“, sottolinea. Il ricavo economico della bigliettazione potrebbe anche servire “a creare nuovi posto di lavoro perché a quel punto ci sarebbero stuart all’ingresso e hostess chiamati a gestire il flusso di turisti e turiste proprio davanti alla Fontana di Trevi“, spiega ancora.

Assessore Turismo Onorato
Assessore Turismo Onorato | ANSA/FABIO FRUSTACI – Ilserenissimoveneto.it

Da due anni ci stiamo impegnando molto per portare più turismo nella capitale, più ricchezza per le imprese e tanti nuovi posti”, ha detto Onorato. L’obiettivo è rendere la visita alla fontana di Trevi più piacevole, limitando il caos che si crea con il grande numero di turisti che ogni giorno arrivano da ogni parte del mondo. “Vogliamo rendere la visita alla fontana di Trevi davvero un’experience e non un caotico dare spallate da un turista all’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie. Ecco perché vogliamo contingentare gli ingressi al monumento, con entrata gratuita per cittadini e cittadine e un biglietto simbolico da due euro per i turisti“, ha detto l’assessore.

Questo permetterà di godersi quei cinque o dieci minuti di tranquillità durante la visita del monumento“, spiega Onorato.“Il turismo sta segnando numeri record, sta creando ricchezza e posti di lavoro. Ora dobbiamo fare in modo che sia compatibile con la nostra città e renderlo più decoroso”, conclude. Quello che sappiamo finora è che l’ingresso limitato potrebbe essere al ‘catino’ gradinato della Fontana, e che l’accesso a numero chiuso potrebbe terminare a sera, quando ci sono meno visitatori.

Le reazioni

La Fontana di Trevi è una delle attrazioni più famose di Roma ed è visitato ogni giorno da decine di migliaia di persone. Alcuni utenti hanno manifestato il loro disappunto per l’idea dell’assessore al Turismo. “Il bello della Fontana di Trevi è proprio il fatto che tu cammini per le vie e all’improvviso ti ritrovi a ridosso di un monumento così bello e soprattutto così inaspettato. Se la vista è inibita a qualsiasi passante casuale il monumento perde la sua magia“, hanno scritto alcune persone.

Lorenzo Tagliavanti, direttore CNA Regionale del Lazio, ha dichiarato: “Non so se quella sia la formula migliore però sicuramente una formula ci vuole, non solo per Fontana di Trevi ma per altri punti“. “Il turismo è una grande risorsa e come tale va utilizzato al meglio, anche per dare alle persone la possibilità di fare il massimo dell’esperienza. Roma va vissuta lentamente, se la si vede in modo frenetico non la si comprende. Dobbiamo fare in modo che la fruizione di Roma sia più ordinata nel centro storico e offrire molte opportunità che stanno a Roma ma non in centro. Anche perché la capacità di attrazione di Roma è poderosa, tutti gli studi dicono che tenderà ad aumentare e dobbiamo creare tutte le condizioni organizzative per farlo“, ha continuato.

Al momento si tratta solo di un'”ipotesi”.

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