Oasis, il governo inglese interverrà per fare luce sui prezzi gonfiati dei biglietti

Il caos intorno alla vendita dei ticket per gli attesissimi show della band dei fratelli Gallagher: dall’intervento della ministra della cultura a quello di Keir Starmer, passando per il fenomeno del dynamic pricing: ecco cosa è successo

La reunion degli Oasis, una delle band più iconiche del Britpop, ha scatenato una frenesia tra i fan che desideravano assistere al tour del 2025, segnando il ritorno sulle scene dei fratelli Gallagher dopo oltre un decennio di separazione. Tuttavia, la gioia di molti è stata rapidamente oscurata dal caos che ha caratterizzato la vendita dei biglietti, con prezzi che hanno raggiunto cifre esorbitanti sui siti di rivendita e persino sui portali ufficiali. Questa situazione ha spinto il governo britannico a intervenire, promettendo un’indagine approfondita e nuove regolamentazioni per tutelare i consumatori.

La frenesia dei fan e i prezzi gonfiati

Sabato scorso, migliaia di fan si sono affrettati a prenotare i biglietti per una delle 17 date del tour degli Oasis nel Regno Unito e in Irlanda. L’attesa era palpabile, con molti che si erano preparati in anticipo per accedere al sito di Ticketmaster, sperando di garantirsi un posto. Tuttavia, l’esperienza si è rivelata per molti un incubo, con code virtuali che si sono protratte per ore e un sistema di vendita che ha evidenziato gravi lacune. Nonostante le attese interminabili, molti fan non sono riusciti a procedere all’acquisto, mentre altri sono stati costretti a pagare prezzi astronomici per i biglietti, a causa del controverso sistema di “dynamic pricing” o “surge pricing”.

Il “dynamic pricing” è una pratica in cui i prezzi dei biglietti vengono adattati in tempo reale in base alla domanda. Nel caso degli Oasis, questo ha significato che i prezzi iniziali, che variavano da 73 a 250 sterline, sono saliti vertiginosamente fino a oltre 350 sterline durante la giornata di vendita. In alcuni casi, i biglietti sono stati rivenduti su piattaforme secondarie a prezzi ancora più alti, con cifre che hanno raggiunto le 6.000 sterline (oltre 7.000 euro). Questa situazione ha scatenato un’ondata di proteste sui social media, con molti fan che si sono lamentati dell’ingiustizia e della mancanza di trasparenza nella vendita dei biglietti.

La reazione del governo e la promessa di riforme

Di fronte al caos generato dalla vendita dei biglietti e alla crescente indignazione pubblica, il governo britannico ha deciso di intervenire. La ministra della Cultura, Lisa Nandy, ha dichiarato che il governo avvierà una consultazione in autunno per esaminare le pratiche di rivendita dei biglietti e l’uso dei prezzi dinamici. Nandy ha sottolineato la necessità di porre fine alle “rivendite truffaldine” e di garantire che i biglietti vengano venduti a prezzi equi e accessibili.

La questione della trasparenza nella vendita dei biglietti è stata un tema ricorrente nel dibattito pubblico britannico, e l’intervento del governo si inserisce in un contesto di crescente pressione per regolamentare meglio il settore. Il primo ministro Keir Starmer, che aveva già sostenuto l’introduzione di un tetto massimo sui prezzi dei biglietti prima di diventare premier, ha ribadito la necessità di apportare modifiche alla legge per evitare che le famiglie siano escluse dagli eventi a causa dei prezzi esorbitanti. In un’intervista alla BBC, Starmer ha affermato che “ci sono diverse cose che possiamo e dovremmo fare” per affrontare il problema dei biglietti rivenduti a prezzi eccessivi.

Il problema del “Dynamic Pricing”

Il “dynamic pricing” non è una novità nel settore dell’intrattenimento e già da qualche anno gli utenti hanno imparato a conoscerlo, ma il suo utilizzo per la vendita dei biglietti dei concerti ha sollevato numerose preoccupazioni. Questo sistema, che adatta i prezzi in base alla domanda in tempo reale, è stato ampiamente criticato per la sua mancanza di trasparenza e per il modo in cui sfrutta l’urgenza e l’aspettativa dei consumatori. In molti casi, i fan si trovano costretti a prendere decisioni affrettate, senza avere il tempo di valutare le opzioni disponibili, il che può portare a spese eccessive e insoddisfazione.

Murale Oasis
Murale Oasis | Ansa – ilserenissimoveneto.it

La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di bot e rivenditori secondari che acquistano grandi quantità di biglietti per rivenderli a prezzi maggiorati. Questo fenomeno, noto come bagarinaggio, è da tempo una piaga per il settore, e le piattaforme come Ticketmaster hanno cercato di contrastarlo con varie misure, tra cui l’introduzione di sistemi di autenticazione avanzati. Tuttavia, nonostante questi sforzi, il problema persiste, e molti consumatori si trovano a dover affrontare prezzi proibitivi per poter assistere ai concerti dei loro artisti preferiti.

Le conseguenze per il settore dell’intrattenimento

Il caos che ha caratterizzato la vendita dei biglietti per il tour degli Oasis ha evidenziato le gravi lacune nel sistema attuale e ha sollevato importanti interrogativi sul futuro del settore dell’intrattenimento. La pratica del “dynamic pricing”, sebbene legale, ha dimostrato di avere un impatto negativo sull’esperienza dei consumatori e sulla percezione pubblica delle aziende coinvolte.

La pressione crescente da parte dei fan e del governo potrebbe portare a una riforma significativa del settore, con nuove regolamentazioni che mirano a garantire una maggiore equità e trasparenza. Questo potrebbe includere l’introduzione di un tetto massimo sui prezzi dei biglietti, limiti al numero di biglietti che possono essere rivenduti e una maggiore supervisione delle pratiche di rivendita online.

Il futuro del mercato dei biglietti

Il caos intorno alla vendita dei biglietti degli Oasis ha messo in luce l’urgenza di un cambiamento nel modo in cui vengono gestiti gli eventi dal vivo. Se il governo britannico riuscirà a portare avanti le promesse fatte e a introdurre regolamentazioni più stringenti, potrebbe segnare un punto di svolta per il settore. Tuttavia, sarà essenziale garantire che le nuove misure siano effettivamente efficaci e non creino ulteriori complicazioni per i consumatori.

Nel frattempo, i fan degli Oasis e di altri artisti famosi continueranno a dover fare i conti con un sistema che, al momento, sembra favorire più i profitti delle piattaforme di vendita che i diritti dei consumatori. Il dibattito su come migliorare questo sistema è destinato a proseguire, con l’auspicio che si possa giungere a una soluzione che renda gli eventi dal vivo accessibili a tutti, senza dover affrontare prezzi proibitivi o esperienze frustranti.

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