Anche gli animali hanno bisogno di un passaporto per viaggiare, ecco in cosa consiste il pet passport e come ottenerlo
Per gli spostamenti oltre i confini italiani, all’interno dell’Unione Europea è richiesto un passaporto speciale per cani, gatti e furetti. Il Passaporto Europeo per Animali è necessario per tutelare la salute dell’animale, delle specie presenti nel territorio di destinazione e anche la salute dell’uomo.
Ci sono malattie, come ad esempio la rabbia, che un tempo erano molto più diffuse a causa di un mancato controllo sugli animali che si spostavano di Paese in Paese senza vaccinazione.
Nel 1969 un Decreto Ministeriale già sanciva l’obbligatorietà di mostrare un certificato di origine e di sanità rilasciato da un veterinario autorizzato. Questo documento era necessario per l’espatrio.
Ma vediamo come si è evoluto questo certificato fino all’arrivo del pet passport.
Nel 2013 è entrato in vigore il regolamento che impone che vengano applicate determinate norme a quelli che sono definiti “movimenti a carattere non commerciale” di cani, gatti e furetti.
Ovvero quelli che possiamo definire animali da compagnia e descrive anche il quadro giuridico per le condizioni di polizia sanitaria applicabili.
Questo documento è suddiviso in due parti distinte, una dedicata a cani, gatti e furetti, l’altra riferita ad anfibi, rettili, uccelli, roditori, conigli e invertebrati esclusi api, molluschi e crostacei.
Il pet passport attesta principalmente che l’animale è stato vaccinato contro la rabbia, malattia che, come dicevamo, può essere trasmessa alle persone direttamente dagli animali e per questo motivo bisogna dimostrare di aver preso ogni tipo di precauzione possibile per evitare possibili contagi.
La vaccinazione antirabbica deve essere effettuata almeno 21 giorni prima della partenza e ha una validità di 12 mesi, perciò occorre rinnovare il vaccino entro la scadenza: sarà il veterinario ad aggiornare il pet passport con un nuovo bollino nel momento del vaccino.
In generale, il pet passport non ha una scadenza ma le vaccinazioni accertate al suo interno sì, e per questo motivo vanno rinnovate in base alle date di scadenza.
Per poter ottenere il pet passport bisogna fare domanda ai servizi veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale, dopo aver già provveduto a registrare all’anagrafe l’animale e aver all’applicazione del microchip. Il veterinario registrerà tutte le informazioni necessarie, somministrerà le vaccinazioni e i trattamenti richiesti, e compilerà il passaporto.
È importante iniziare questo processo con largo anticipo rispetto alla data di partenza prevista, poiché alcune vaccinazioni e trattamenti devono essere effettuati settimane o mesi prima della partenza.
Il pet passport si divide in sezione anagrafica e sezione sanitaria, e riassume tutte le informazioni utili per identificare l’animale e per ripercorrerne il quadro clinico e lo storico dei vaccini.
Il numero di microchip viene inserito nel pet passport come ulteriore elemento distintivo dell’animale, insieme a caratteristiche fisiche, recapiti del proprietario e alla sezione sanitaria dedicata alle vaccinazioni a cui è stato sottoposto l’animale.
Alcuni Paesi potrebbero richiedere eventuali vaccinazioni o trattamenti aggiuntivi, come ad esempio Finlandia, Regno Unito, Irlanda, Malta e Norvegia che richiedono trattamenti contro l’echinococco multilocularis o trattamenti antiparassitari specifici come quello contro la tenia.
Vi consigliamo perciò di contattare le ambasciate italiane presenti nei Paesi di destinazione per assicurarvi di aver sottoposto il vostro animale a tutte le vaccinazioni necessarie e accertarvi di quale sia la prassi corretta da seguire una volta arrivati. Per esempio, alcuni Paesi obbligano i proprietari a lasciare in quarantena gli animali anche per lunghi periodi.
La maggior parte dei Paesi richiede principalmente l’antirabbica, ma non bisogna prendere sotto gamba le regole locali, soprattutto per evitare spiacevoli sorprese all’aeroporto.
Il pet passport ha semplificato e reso notevolmente più sicuri i viaggi internazionali per i proprietari di animali domestici, fornendo nuovi strumenti per verificare in tempi rapidi se l’animale possiede la corretta copertura sanitaria per non correre rischi e per non rappresentare un pericolo per animali o persone.
Tuttavia, è essenziale essere ben informati sulle regole specifiche del Paese di destinazione e assicurarsi che tutti i requisiti sanitari siano rispettati per evitare problemi durante il viaggio. Ci vuole la giusta consapevolezza e preparazione per viaggiare con il proprio animale domestico in modo sicuro e piacevole.
Ricordate anche di verificare quali siano le politiche di viaggio per animali domestici delle compagnie aeree a cui vi affiderete, infatti non tutte accettano animali a bordo e potrebbero farvi pagare.
Per esempio, non tutte le compagnie aeree accettano animali esotici, mentre altre potrebbero richiedere una prenotazione anticipata per non rischiare di non avere più posto in stiva per poterli imbarcare. Inoltre, alcune razze specifiche di cane potrebbero non essere ammesse, come ad esempio cani di razza Bulldog o Carlini a causa dei rischi respiratori, soprattutto in estate.
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