Sid Vicious, noto per aver militato nella WCW e nella WWF/WWE, ha perso la vita a causa del cancro. Nel corso della sua carriera non sono mancati successi e match memorabili
Sid Vicious, Sid Justice, Sycho Sid, Sid: sono solo alcuni dei nomi d’arte (o ringname, se si vuole usare il gergo tecnico) con cui il wrestler Sidney Raymmond Eudy si è fatto conoscere e amare dal pubblico nel corso dei tanti anni passati a calcare il ring. Nonostante il suo ritiro prematuro dalle federazioni più blasonate, avvenuto nel 2001 a causa di un brutto infortunio rimediato durante un match con Scott Steiner, l’ex campione, che per la maggior parte della sua carriera ha ricoperto il ruolo del cattivo (heel), è rimasto nel cuore dei fan e ciò rende ancora più doloroso apprendere della sua morte, comunicata sui social dal figlio Gunnar. Il wrestler aveva 63 anni.
“Uno dei lottatori più terrificanti della sua generazione”
“Mio padre se n’è andato dopo aver combattuto con il cancro per diversi anni. Era un uomo forte, gentile e amorevole, ci mancherà tanto”, si legge nel post pubblicato da Gunnar.
Sid Vicious, nome che omaggia il celebre bassista dei Sex Pistols, è stato ricordato dalla WWE come “uno dei più imponenti e terrificanti lottatori della sua generazione” e in questo caso non si tratta affatto di una iperbole. Oltre a essere colossale (era alto più di due metri e pesava 130 chili), The Millenium Man era anche bravissimo a interpretare la parte del cattivo e a farsi odiare e temere dal pubblico, dal quale però talvolta è stato anche acclamato nonostante i suoi comportamenti spesso scorretti. Del resto parte della sua carriera si è svolta negli anni ’90, periodo in cui i personaggi sopra le righe funzionavano parecchio bene (se non ci credete, chiedete a “Stone Cold” Steve Austin) e non erano più solo i buoni a essere tifati.
La carriera di Sid Vicious tra match memorabili e allori vinti
Le sue prestazioni sul quadrato non erano sempre sinonimo di qualità, tuttavia nel corso degli anni non sono mancati dei match memorabili. È possibile citare, per esempio, quelli lottati contro Shawn Michaels alla Royal Rumble del 1997 e all’edizione di Survivor Series dell’anno precedente, quello con Chris Benoit di Souled Out 2000 (PPV della defunta WCW) e lo scontro contro Bret Hart disputato a In Your House 12. Molto meno riuscito il match con Hulk Hogan che chiuse l’ottava edizione di WrestleMania, terminato con una squalifica a dir poco anticlimatica.
Nonostante Sid Vicious non sia mai riuscito a imporsi come volto assoluto delle federazioni nelle quali ha militato (perlopiù WCW e WWE), la sua carriera non è stata priva di risultati importanti. Durante gli anni trascorsi nella WCW ha vinto una volta il titolo degli Stati Uniti (WCW United States Heavyweight Championship) e due volte il titolo mondiale dei pesi massimi (WCW World Heavyweight Championship). Nell’allora World Wrestling Federation (che ha cambiato nome in WWE dopo una battaglia legale con il WWF) ha portato due volte alla vita la cintura più importante, ossia il WWF World Heavyweight Championship. Inoltre, nel 1991 si è piazzato al sedicesimo posto nella classifica dei migliori 500 wrestler singoli stilata dalla rivista Pro Wrestling Illustrated.