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Viaggio nei Paesi islamici? 5 cose che devi sapere e regole da ricordare

Avete intenzione di fare un viaggio verso un Paese islamico? Ecco tutto ciò che c’è da sapere prima di imbarcarvi

State organizzando o avete in programma di fare un viaggio esotico verso uno dei magnifici e ricchi di storia Paesi islamici? Dotate di un fascino unico e di una cultura tutta da scoprire, queste destinazioni sono nella lista dei viaggi da fare di ogni turista accanito che si rispetti. Non tutti, però, sono a conoscenza del fatto che in questi Paesi è bene seguire e non trasgredire le regole per evitare di avere problemi durante la vacanza. Vediamo, quindi, tutto ciò che bisogna sapere prima di imbarcarsi verso una di queste mete.

Le regole che bisogna conoscere prima di viaggiare in un Paese islamico

Viaggiare all’estero, esplorare nuovi Paesi e immergersi in culture diverse è certamente entusiasmante, ma può anche comportare rischi, specialmente quando si visitano luoghi sconosciuti con usanze e tradizioni poco familiari. È, infatti, fondamentale imparare le regole del luogo per evitare di offendere gli abitanti. In particolare, l’applicazione delle norme islamiche può variare significativamente da un Paese all’altro, quindi è consigliabile informarsi su come comportarsi prima di partire per rispettare le norme di comportamento e cortesia locali. Vediamo tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.

Regole da sapere prima di viaggiare nei Paesi islamici | Pixabay @Fariz_Fadillah_Afdhal – IlSerenissimoVeneto

Abbigliamento adeguato

Tra le norme di comportamento nei Paesi islamici, una delle più importanti riguarda l’abbigliamento appropriato. Ad esempio, è consigliato coprire gambe, braccia e, in alcuni casi, i capelli, poiché questi ultimi insieme al collo, sono considerati simboli di seduzione. Non è necessario indossare un velo o una tunica, ma è preferibile scegliere un abbigliamento sobrio e rispettoso delle tradizioni locali. È sconsigliato indossare canottiere e pantaloncini corti, anche per gli uomini, poiché potrebbero essere considerati di cattivo gusto. È inoltre consigliabile evitare jeans, spesso visti come simbolo della cultura occidentale, e cravatte, poiché il gesto di annodarle potrebbe richiamare la croce, un simbolo cristiano che può risultare controverso.

Regole da seguire nelle moschee

I turisti possono visitare le moschee a condizione che rispettino le regole di abbigliamento e che evitino di entrare durante le preghiere e le cerimonie ufficiali. All’interno delle moschee, le aree per uomini e donne sono separate: gli uomini devono indossare almeno una maglietta a maniche corte e pantaloni che coprano le ginocchia, mentre le donne devono avere braccia e gambe coperte e portare un foulard sulla testa. Le scarpe, invece, devono essere lasciate all’esterno.

Regole da seguire durante il Ramadan

Nei Paesi islamici, il Ramadan rappresenta la festività religiosa più importante per i musulmani. Durante il giorno, le attività sono limitate: negozi, uffici e simili tendono ad aprire più tardi e chiudere prima, il che può coinvolgere anche mercati e musei. Ecco alcune norme di comportamento: evitare di mangiare, bere o fumare in pubblico; non gettare cibo per terra e astenersi dal fare fotografie senza aver ottenuto il permesso.

Regole sull’alcol

Esistono due categorie di Paesi islamici: quelli più tradizionalisti, dove le usanze antiche vengono mantenute e rispettate con una certa fedeltà, e quelli più progressisti, che hanno adottato un atteggiamento più aperto verso le abitudini del turismo contemporaneo. In entrambi i contesti, il consumo di alcol è generalmente tollerato per i visitatori, ma non viene visto in modo particolarmente favorevole. Di conseguenza, trovare bevande alcoliche nei supermercati o nei ristoranti può risultare piuttosto difficile.

La mancia è obbligatoria?

Nei Paesi islamici, le mance non sono considerate obbligatorie, né per legge né per convenzione sociale, a differenza di quanto avviene in alcune regioni degli Stati Uniti. Tuttavia, è una pratica ancora piuttosto comune e lasciarla è un gesto che viene molto apprezzato.

Federico Liberi

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