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Università italiane: ecco la classifica delle migliori

Il Censis ha pubblicato un’articolata analisi sulle università italiane: ecco la classifica 2024-2025 delle migliori

La nuova Classifica Censis delle Università italiane è stata pubblicata, confermando il suo ruolo fondamentale nell’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Questa classifica offre un’analisi dettagliata del sistema universitario italiano, valutando gli atenei (sia statali che non statali, suddivisi per dimensioni omogenee) in base a criteri come le strutture disponibili, i servizi erogati, le borse di studio, il livello di internazionalizzazione, la comunicazione e i servizi digitali, nonché l’occupabilità dei laureati.

Università italiane: la classifica delle migliori in tutto il Belpaese

Oltre alla classifica degli atenei, il Censis fornisce anche un ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali, valutati in base alla progressione di carriera degli studenti e ai rapporti internazionali. In totale, sono state elaborate 70 graduatorie, basate su 948 variabili, che possono aiutare i giovani e le loro famiglie a scegliere con maggiore consapevolezza il percorso di formazione più adatto.

Le immatricolazioni tornano a crescere con un +2,2% rispetto all’anno precedente. Dopo una riduzione delle immatricolazioni registrata lo scorso anno (-1,4%), che aveva interrotto un ciclo di sette anni di crescita continua, i dati provvisori per l’anno accademico 2022-2023 mostrano un aumento di 7.152 nuovi iscritti. Tuttavia, non tutti gli atenei hanno beneficiato allo stesso modo di questo incremento.

Università italiane: la classifica delle migliori in tutto il Belpaese – Wikimedia Commons – Ilserenissimoveneto.it

 

Gli atenei del Centro Italia hanno registrato un significativo +9,3%, seguiti dalle regioni del Nord-Ovest con un +1,6%. In controtendenza, il Nord-Est ha segnato un -2,0%, mentre il Sud è rimasto stabile con un -0,2%.

In termini di aree di studio, solo i corsi dell’area artistica, letteraria ed educativa hanno visto un leggero calo di nuovi iscritti (-0,1%). Tutte le altre aree hanno registrato un aumento: +4,5% nell’area economica, giuridica, sociale, +2,2% nell’area sanitaria e agro-veterinaria, e +1,1% nelle discipline STEM.

Nonostante l’aumento delle immatricolazioni, si registra un preoccupante incremento degli abbandoni degli studi. Nell’anno accademico 2021-2022, il 7,3% degli immatricolati ha abbandonato gli studi entro il primo anno, rispetto al 7,1% dell’anno precedente e al 6,1% dell’anno accademico 2019-2020. Questo fenomeno ha coinvolto in modo pressoché uguale sia i maschi (7,4%) che le femmine (7,2%).

Le prime tre posizioni nella classifica dei mega atenei statali sono occupate stabilmente da:

  1. Università di Bologna: punteggio complessivo di 89,7 punti.
  2. Università di Padova: 87,5 punti.
  3. Sapienza di Roma: 85,7 punti.

Seguono:

  1. Università di Pisa: 84,0 punti.
  2. Università Statale di Milano: 83,7 punti, che guadagna una posizione grazie a un miglioramento nei Servizi per gli studenti.
  3. Università di Firenze: 83,3 punti, che retrocede al sesto posto.
  4. Università di Palermo: 83,0 punti, stabile al settimo posto.
  5. Università di Torino: 80,7 punti, che perde una posizione.
  6. Università di Bari: 76,7 punti.
  7. Università di Napoli Federico II: 76,2 punti.

Nel gruppo dei grandi atenei statali:

  1. Università di Pavia: detiene la posizione di vertice con 91,2 punti.
  2. Università di Perugia: 90,5 punti.
  3. Università della Calabria: 90,2 punti.
  4. Università di Venezia Ca’ Foscari: 89,0 punti.

Altre variazioni degne di nota includono:

  • Università di Parma: avanza di due posizioni, piazzandosi al quinto posto con 87,2 punti, grazie a un miglioramento nelle Strutture.
  • Università di Salerno: recupera cinque posizioni, al sesto posto con 87,0 punti, grazie a un significativo aumento di punti per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti.
  • Università di Cagliari: 86,8 punti.
  • Università di Milano Bicocca: perde tre posizioni, con 85,7 punti.
  • Università di Modena e Reggio Emilia: stabile in nona posizione con 85,2 punti.
  • Università di Roma Tor Vergata: stabile in decima posizione con 85,0 punti.
  • Università di Genova: retrocede di tre posizioni, con 84,5 punti.
  • Università di Verona: 84,0 punti.

Alcuni atenei hanno migliorato significativamente la loro posizione:

  • Università della Campania: guadagna tre posizioni, con 82,3 punti, grazie a un aumento di 15 punti per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti.
  • Università di Messina: guadagna tre posizioni, con 77,7 punti, grazie a un miglioramento di 14 punti per l’indicatore Comunicazione e servizi digitali.

La Università di Roma Tre migliora dal diciassettesimo al quindicesimo posto, con 79,5 punti, grazie a un aumento di 6 punti per l’indicatore Strutture. Invece, l’Università di Ferrara perde una posizione, con 81,2 punti, e l’Università di Chieti e Pescara ne perde due, scendendo a 77,3 punti. Chiude la classifica l’Università di Catania con 76,8 punti.

La classifica dei medi atenei statali vede in cima:

  1. Università di Trento: 96,2 punti, che guadagna la prima posizione.
  2. Università di Udine: 93,7 punti, che sale di tre posizioni rispetto allo scorso anno.
  3. Università di Siena: 93,0 punti, che scende dalla prima alla terza posizione.

Seguono:

  1. Università di Sassari: 92,3 punti, che perde due posizioni.
  2. Università Politecnica delle Marche: 91,8 punti, che sale di una posizione.
  3. Università di Trieste: 91,3 punti, che scende di due posizioni.
  4. Università di Brescia: 87,5 punti.
  5. Università del Salento: 87,2 punti.
  6. Università di Bergamo: 84,3 punti.
  7. Università del Piemonte Orientale: 84,2 punti, con un significativo miglioramento (+7 punti) nell’indicatore Strutture.

Altre posizioni di rilievo includono:

  • Università dell’Insubria: 83,2 punti, undicesima ex aequo con l’Università di Napoli Parthenope, che scala cinque posizioni (+13 punti per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti e +11 punti per l’indicatore Internazionalizzazione).
  • Università di Urbino: 82,3 punti, che perde tre posizioni.
  • Università di Foggia: 81,8 punti, che scende di due posizioni.

Chiudono la classifica:

  • Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro: 79,3 punti.
  • Università di Napoli L’Orientale: 79,2 punti.
  • Università dell’Aquila: 79,0 punti.

Tra i piccoli atenei statali:

  1. Università di Camerino: domina la classifica con 101,7 punti.
  2. Università della Tuscia: 86,0 punti, con un incremento di 13 punti per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti.
  3. Università di Macerata: 85,7 punti.

Seguono:

  1. Università di Cassino: 84,3 punti, stabile rispetto allo scorso anno.
  2. Università del Sannio: 84,0 punti, che sale di tre posizioni grazie a un aumento di 24 punti per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti.
  3. Università Mediterranea di Reggio Calabria: 83,5 punti.
  4. Università di Teramo: 80,0 punti.
  5. Università della Basilicata: 78,0 punti.
  6. Università del Molise: 77,3 punti.

Nella categoria dei Politecnici, il Politecnico di Milano si posiziona al vertice con 96,2 punti, seguito dal Politecnico di Torino con 91,5 punti. A pari merito in terza posizione troviamo il Politecnico di Bari e lo Iuav di Venezia, entrambi con 86,5 punti.

Tra i grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti), l’Università Bocconi si conferma al primo posto con 90,4 punti, seguita dall’Università Cattolica di Milano con 76,6 punti.

Per quanto riguarda i medi atenei non statali (da 5.000 a 10.000 iscritti), la Luiss si colloca in prima posizione con 91,4 punti, seguita dallo Iulm (81,2 punti), dalla Lumsa (79,2 punti) e dall’Università Suor Orsola Benincasa (72,0 punti).

Tra i piccoli atenei non statali (fino a 5.000 iscritti), la Libera Università di Bolzano mantiene la posizione di vertice con 88,6 punti.

Per un esame più approfondito, le graduatorie possono essere consultate nella sezione dedicata del sito web del Censis, dove è possibile esplorare le classifiche in base agli obiettivi personali e ai percorsi di studio. Sul sito sono disponibili anche le classifiche della didattica delle lauree triennali, delle magistrali a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali, suddivise rispettivamente in 15, 7 e 15 gruppi disciplinari. Inoltre, è possibile consultare la metodologia utilizzata per la classificazione.

Giulia De Sanctis

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