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Quanto inquinano gli aerei? Le compagnie aeree più sostenibili

Con l’esponenziale crescita del settore, è di conseguenza aumentata la quantità di CO2 emessa: vediamo quanto influisce sull’ambiente e quali sono le compagnie più attente al tema

Negli ultimi decenni, il settore dell’aviazione ha visto una crescita esponenziale, trasformandosi in un elemento fondamentale della nostra economia globale e del nostro stile di vita. Il traffico passeggeri continua a salire vertiginosamente. Ma se da un lato questa crescita rappresenta un trionfo per le compagnie aeree e per l’industria del turismo, dall’altro solleva preoccupazioni crescenti per l’impatto ambientale che essa comporta.

Il ruolo dell’aviazione nelle emissioni globali di CO2

Il settore dell’aviazione contribuisce oggi a circa il 2% delle emissioni globali di CO2 prodotte dall’attività umana. Questa cifra può sembrare modesta se confrontata con le emissioni complessive del trasporto su strada, che rappresentano il 72% del totale nel comparto dei trasporti. Tuttavia, ciò che rende l’aviazione particolarmente dannosa per l’ambiente è il fatto che le emissioni di CO2 prodotte dagli aerei avvengono in alta quota, dove l’impatto sul riscaldamento globale è più significativo. Inoltre, gli aerei sono responsabili del 13% delle emissioni di CO2 del settore dei trasporti in Europa, una percentuale che, sebbene inferiore a quella delle auto, ha un impatto non trascurabile sull’equilibrio climatico del pianeta.

Volare produce circa 285 grammi di CO2 per passeggero per ogni chilometro percorso, una quantità molto superiore ai 42 grammi emessi da un’auto per passeggero per chilometro. Questa differenza fa degli aerei il mezzo di trasporto più inquinante su base per passeggero.

Aerei moderni e vecchi: il dilemma delle scie di condensazione

Una delle grandi innovazioni degli ultimi anni nel settore dell’aviazione è stato l’introduzione di aerei più moderni e tecnologicamente avanzati, come l’Airbus A350 e il Boeing 787, progettati per ridurre il consumo di carburante e, di conseguenza, le emissioni di CO2 per passeggero. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Environmental Research Letters ha messo in luce una questione controversa: gli aerei moderni, sebbene producano meno anidride carbonica rispetto ai modelli più vecchi, possono contribuire maggiormente al riscaldamento globale a causa delle scie di condensazione che creano.

Le scie di condensazione sono sottili strisce di nubi artificiali prodotte dai gas di scarico degli aerei, che intrappolano calore nell’atmosfera, aumentando l’effetto serra. Gli aerei moderni, che volano a quote più elevate, generano scie di condensazione che persisteranno più a lungo rispetto a quelle create dai vecchi modelli, che volano a quote inferiori. Questa differenza di altitudine implica che, paradossalmente, i nuovi aerei, nonostante i minori consumi di carburante, possono avere un impatto ambientale complessivo maggiore rispetto ai vecchi modelli.

Donna in aeroporto | Ansa – Unsplash @Leonardo Miranda – ilserenissimoveneto.it

Una soluzione a questo problema potrebbe essere la riduzione della quantità di fuliggine emessa dai motori, poiché le particelle di fuliggine contribuiscono a “fissare” il vapore acqueo, prolungando la vita delle scie di condensazione. Tuttavia, è chiaro che, per quanto tecnologicamente avanzati, gli aerei moderni non sono esenti da criticità ambientali.

Le compagnie aeree più inquinanti e quelle più virtuose

Se è vero che non tutte le compagnie aeree inquinano allo stesso modo, alcune si sono distinte negli ultimi anni per l’impegno nella riduzione del loro impatto ambientale. Secondo un rapporto della Transition Pathway Initiative (TPI), EasyJet è la compagnia che produce il minore impatto in termini di CO2 emessa, con circa 75 grammi di CO2 per passeggero per chilometro, rispetto ai 172 grammi di Korean Air e ai 112 grammi del gruppo International Airlines (IAG), che include British Airways.

EasyJet ha adottato diverse misure per ridurre il suo impatto ambientale, tra cui l’utilizzo di aeromobili più efficienti dal punto di vista energetico e la promozione di tecnologie innovative per la gestione del carburante. Tuttavia, il settore dell’aviazione è ancora lontano dall’essere completamente sostenibile e molte compagnie, pur avendo fatto progressi significativi, hanno ancora molta strada da fare.

La strategia sostenibile di Air France e KLM

In un contesto in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, alcune compagnie aeree stanno prendendo sul serio la sfida ambientale, adottando misure concrete per ridurre le loro emissioni e promuovere un’aviazione più sostenibile. Tra queste, Air France e KLM si distinguono per il loro impegno nel campo della sostenibilità.

Al centro della loro strategia c’è l’utilizzo del Sustainable Aviation Fuel (SAF), un carburante progettato per ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra. SAF è prodotto da fonti rinnovabili e sostenibili, come biomasse e rifiuti organici, e può ridurre le emissioni di CO2 fino all’85% rispetto ai carburanti tradizionali. Air France e KLM hanno investito notevoli risorse nello sviluppo e nell’adozione del SAF, con l’obiettivo di coprire fino al 10% del loro fabbisogno di carburante entro il 2030 e ridurre così le proprie emissioni del 30%.

La sostenibilità di Air France-KLM si basa su tre principi chiave: il rinnovo della flotta, l’adozione di tecniche di eco-piloting e l’uso del SAF. Il rinnovo della flotta prevede l’introduzione di aeromobili di nuova generazione, come l’Airbus A220, che consentono di tagliare le emissioni di CO2 del 25% rispetto ai modelli precedenti. Le tecniche di eco-piloting, che includono l’uso di veicoli elettrici a terra e la riduzione dei consumi di carburante in volo, contribuiscono ulteriormente a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni.

Il ruolo dei travel manager nella scelta di viaggi sostenibili

Un aspetto cruciale della strategia di Air France-KLM è il coinvolgimento delle aziende clienti attraverso il Programma SAF Corporate. Questo programma invita i clienti corporate a contribuire finanziariamente all’acquisto di SAF, promuovendo in questo modo la sostenibilità dei viaggi di lavoro. Diverse aziende di rilievo, come Saipem, Epta, Valentino e UVET GBT, hanno già aderito a questo programma, dimostrando un crescente interesse per la sostenibilità.

Per i travel manager, la scelta di un partner per i viaggi aziendali non riguarda più solo la convenienza economica, ma anche l’impatto ambientale. In questo contesto, Air France e KLM si presentano come partner ideali per le aziende che cercano non solo efficienza nei viaggi, ma anche un impegno concreto verso la sostenibilità.

Investimenti e collaborazioni per un futuro più sostenibile

Air France-KLM non si limita ad adottare pratiche sostenibili, ma investe anche nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie. La compagnia ha investito in passato 4,7 milioni di dollari in un impianto di produzione di carburante per l’aviazione sostenibile (SAF) nello stato americano della Louisiana. Questo investimento fa parte di una strategia più ampia per garantire un approvvigionamento stabile di SAF, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e promuovere una transizione verso un’aviazione più sostenibile.

Andrea Zoccolan

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