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Neolaureati, dopo quanto tempo riescono a trovare lavoro in Italia?

Le statistiche raccolte da AlmaLaurea indicano che le tempistiche variano molto tra i neolaureati di primo e secondo livello. Vediamo perché

“Quanto ci metterò a trovare un lavoro dopo la laurea?”. È una domanda che si pongono parecchi studenti e alla quale non esiste una risposta sempre valida, soprattutto perché fattori come il percorso di studi affrontato e l’eventuale crisi di alcuni settori possono cambiare parecchio le tempistiche. Per avere almeno una vaga idea della situazione attuale è necessario rivolgersi alla statistica e concentrarsi sulle informazioni raccolte negli ultimi anni da AlmaLaurea, consorzio interuniversitario che, tra le altre attività, monitora l’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati.

Come spiegato dalla stessa AlmaLaurea, “l’analisi dei tempi di inserimento nel mercato del lavoro è circoscritta ai laureati intervistati a cinque anni dal titolo e ai soli laureati che hanno dichiarato di non lavorare al momento della laurea”. Questa scelta dipende dal fatto che nella maggior parte dei casi un anno rappresenta un periodo insufficiente per “valutare i tempi di transizione dagli studi universitari al mercato del lavoro”.

Le differenze tra neolaureati di primo e secondo livello

Le statistiche indicano che i laureati di primo livello tendono a trovare un impiego con maggiore rapidità rispetto a quelli di secondo livello, soprattutto per via della maggiore propensione di quest’ultimi a frequentare delle attività di formazione post-laurea. In media, i laureati di primo livello trovano un impiego in 5,4 mesi, mentre quelli di secondo livello ci riescono in 7,7 mesi. Questi dati sono incoraggianti, soprattutto se paragonati con quelli raccolti nel corso della precedente indagine, svolta nel 2021, quando i laureati di primo livello avevano mediamente impiegato 6,2 mesi per inserirsi nel mercato del lavoro e quelli di secondo livello 8,5 mesi.

Una laurea | Pexels @Foto di Gül Işık – Ilserenissimoveneto.it

Non sono state individuate differenze di genere significative per quanto riguarda i tempi di inserimento nel mondo del lavoro dei laureati di primo livello, ma lo stesso non vale per chi è andato avanti negli studi. In questo secondo caso, infatti, gli uomini tendono a trovare un lavoro più in fretta delle donne (la media è, rispettivamente, di 7,0 mesi e 8,2 mesi).

Come cambiano i tempi per le varie discipline?

Naturalmente anche la natura del percorso di studi affrontato gioca un ruolo importante nelle tempistiche con le quali i neolaureati riescono a trovare un impiego. Per fare un esempio, chi ha una laurea in informatica e tecnologie ICT può contare, in media, su un inserimento più rapido nel mondo del lavoro. Si parla di 2,2 mesi per il primo livello e 4,5 mesi per il secondo livello. Anche chi ha studiato ingegneria industriale e dell’informazione ha buone probabilità di iniziare a lavorare in tempi brevi (4,0 e 3,6 mesi per primo e secondo livello). Nella classifica ci sono poi i laureati di primo livello del gruppo medico-sanitario (4,9 mesi); i laureati di secondo livello del gruppo educazione e formazione (5,6 mesi), economico (5,7 mesi) e architettura e ingegneria civile (5,9 mesi).

I tempi di attesa tendono ad allungarsi per i laureati nelle discipline letterarie-umanistiche (9,0 mesi per il primo livello e 8,8 mesi per il secondo livello) e giuridiche (8,2 mesi e 14,3 mesi per primo e secondo livello). Seguono poi i laureati di primo livello dei gruppi arte e design (8,3 mesi) e politico-sociale e comunicazione (7,3 mesi). Chiudono la “classifica” i laureati di secondo livello del gruppo psicologico (12,0 mesi).

In molti casi le tempistiche si allungano per via della scelta dello studente di svolgere un’attività di formazione post-laurea non retribuita in seguito alla laurea, spesso necessaria per acquisire delle competenze in più. Questa decisione non porta a differenze rilevanti tra i laureati di primo livello, ma ha un impatto più significativo per quelli di secondo livello. In quest’ultimo caso, infatti, la scelta di fare o meno delle attività di formazione post-laurea influenza i tempi di ingresso del mondo del lavoro (allungandoli da 5,7 mesi a 8,7 mesi).

Alessandro Bolzani

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