A Barcellona sono stati intensificati gli sforzi per gestire i flussi turistici. Tra questi, sono state attuate norme più severe sugli affitti a breve termine e sono state promosse attrazioni meno conosciute per distribuire i visitatori in modo più uniforme, Venezia ha invece introdotto una tassa d’ingresso di 5 euro
Diversi paesi al mondo stanno affrontando il fenomeno dell’overtourism, che si verifica quando in un posto turistico si registra un numero di visitatori tanto elevato da diventare un problema. Le motivazioni che costringono i Paesi a trovare soluzioni per ridurre il flusso turistico sono diverse, una fra tutte l’impatto negativo che l’overtourism ha sull’ambiente locale, ma anche sulla qualità dell’esperienza turistica stessa e i vari disagi che sono obbligati ad affrontare i residenti. L’Organizzazione mondiale del turismo definisce il fenomeno così: “L’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”.
Mentre diversi paesi pensano a come contrastare il problema dell’alto numero di turisti, altre mete trovano soluzioni per attirare più visitatori. Copenaghen, ad esempio, offre incentivi e bonus a chi dimostra di rispettare l’ambiente durante la vacanza. Dal 15 luglio sarà attivo, infatti, il progetto CopenPay per chi visiterà la città. In cosa consiste?
L’ente nazionale per il turismo della capitale della Danimarca ha pensato di premiare chi si comporterà in modo “green” durante le vacanze regalando ad esempio ingressi gratuiti, buoni gastronomici, tazze di caffè o noleggi gratuiti di bici. Il programma per incoraggiare comportamenti sostenibili e rispettosi del clima premierà chi sceglie di andare in bicicletta o con mezzi pubblici, chi svolge attività come giardinaggio o raccolta dei rifiuti nei luoghi pubblici.
In alcuni locali chi porta con sé la propria tazza per il caffè può ricevere una bevanda gratuita. Alcuni ristoranti nel centro di Copenaghen, offrono invece un pranzo gratuito ai visitatori che partecipano all’attività di raccolta dei rifiuti all’interno e nei dintorni del locale.
Il progetto durerà un mese, ma con la prospettiva di diventare permanente. Wonderful Copenhagen sottolinea che CopenPay è stato progettato per incoraggiare i comportamenti sostenibili “trasformando le azioni ecologiche in moneta per le esperienze culturali” piuttosto che per attirare più visitatori. “Sulla base della valutazione, speriamo di reintrodurre CopenPay per tutto l’anno e di estendere il concetto ad altre parti della Danimarca e al resto del mondo”, si legge nel comunicato stampa.
“L’idea non è quella di aumentare il turismo ma di far sì che il comportamento, mentre si è qui, sia più sostenibile e rispettoso del clima”, afferma Aarø-Hansen. “Speriamo che questa mentalità non rimanga a Copenaghen, ma che venga riportata a casa e che si inizi ad andare in bicicletta e a comportarsi in modo diverso quando si viaggia verso un’altra destinazione”, aggiunge l’amministratore delegato di Wonderful Copenhagen. “Vogliamo che i visitatori prendano decisioni più consapevoli e più rispettose del clima e, così facendo, speriamo di vivere un’esperienza di viaggio più gratificante“, ha concluso.
“Tutte le nostre scelte hanno un impatto ambientale, quindi perché non prendere decisioni consapevoli che siano vantaggiose per tutti e non essere ricompensati per questo?” spiegano gli organizzatori di CopenPay.
Mikkel Aarø-Hansen, dell’ente turistico ha affermato: “Dobbiamo garantire che il turismo, anziché essere un peso per l’ambiente, si trasformi in una forza per un cambiamento positivo”. “Il programma incoraggia incontri più positivi tra turisti e gente del posto”, ha continuato. “I nostri obiettivi principali sono rendere i viaggi più sostenibili. Ci riusciremo solo se saremo in grado di superare il grande divario tra il desiderio dei visitatori di comportarsi in modo sostenibile e il loro comportamento effettivo”, ha proseguito.
In passato la capitale è stata classificata come la terza destinazione più sostenibile al mondo, secondo il Global Destination Sustainability Index.
Ecco alcuni paesi che invece tentano di frenare o controllare il boom del turismo:
Silvia Bocciarelli, communications manager Italy di Visit Britain sottolinea come sostenibilità e destagionalizzazione siano argomenti all’ordine del giorno: “Ci sono località come la Cornovaglia in Inghilterra, il Loch Ness e l’isola di Skye in Scozia, o ancora il Lake District che durante il periodo estivo vengono letteralmente invase dai turisti. Accanto a soluzioni alternative, stiamo cercando di trovare nuovi modi di approcciare le destinazioni nei periodi di spalla”. Ma anche di spingere su località alternative: “Perché ad esempio non pernottare a Brighton invece che a Londra?” si chiede la manager.
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