Il giornalista ha raccontato di trovarsi lì per caso: “Ho avuto paura di essere strangolato, mi mancava il respiro“
Sabato sera un giornalista di La Stampa è stato aggredito da alcuni militanti di Casapound (due sono stati identificati), in via Cellini all’esterno dell’Asso di Bastoni, “un circolo frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra“, si legge sul quotidiano. Il giornalista si chiama Andrea Joly e si trovava a passare davanti al circolo per caso quando dopo aver preso il telefono per registrare un video ha ricevuto, da un gruppo di persone radunate fuori, la richiesta di consegnare il cellullare. Dopo essersi rifiutato il gruppo di militanti ha cominciato ad aggredirlo.
Nel video pubblicato dal quotidiano si vedono almeno quattro uomini aggredire e poi buttare a terra il giornalista, che dopo si rialza e si allontana correndo. Si sentono anche alcune persone commentare: “Stanno picchiando solo uno, sono tutti contro uno“. Le forze dell’ordine di Torino stanno indagando sull’accaduto, prendendo in esame anche diversi video di residenti che testimoniano l’aggressione. “Da una prima ricostruzione fuori dal locale era in corso una festa di Casa Pound con fumogeni e fuochi d’artificio. A Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone quindi lo hanno minacciato e aggredito, mentre lui si allontanava lo hanno calciato facendolo cadere e a quel punto lo hanno colpito con dei calci. Il giornalista è stato costretto a farsi medicare in ospedale“, racconta La Stampa.
Il giornalista ha raccontato di trovarsi lì per caso: “Ho avuto paura di essere strangolato, mi mancava il respiro“. Andrea Joly vedendo i fiumogeni ha voluto registrare un video con il suo cellulare, ma due militanti lo hanno notato e gli hanno chiesto: “Sei dei nostri? Cosa filmi?” e di cancellare tutto. Dopo hanno cominciato a inseguirlo, trascinato a terra, preso per il collo e a pugni. “Poteva capitare a qualsiasi cittadino curioso, ed è proprio questo che fa più paura. Ho fatto solo il mio lavoro e continuerò a farlo“, ha continuato Andrea Joly.
Il circolo ha pubblicato un post su Facebook in cui spiega che sarebbe stato Joly a iniziare a spintonare delle persone “alzando la tensione” e che poi sarebbe nata “una scaramuccia da 20 secondi, in cui alcuni associati sono anche intervenuti per dividere e cercare di riportare la calma“.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso la sua “solidarietà al giornalista Andrea Joly, rimasto vittima ieri sera di un’inaccettabile aggressione a Torino. Un atto di violenza che condanno con fermezza e per il quale mi auguro i responsabili siano individuati il più rapidamente possibile. L’attenzione del governo è massima e ho chiesto al ministro dell’Interno Piantedosi di essere aggiornata sugli sviluppi del caso“.
Il ministro dell’Interno ha commentato: “Sono grato alla Questura di Torino per aver tempestivamente identificato due individui fortemente sospettati di essersi resi protagonisti dell’aggressione al giornalista della Stampa. La loro posizione ora è al vaglio della Autorità Giudiziaria. Nel nostro Paese, tanto più con il nostro Governo, non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice, soprattutto se perpetrata con finalità discriminatorie o ai danni di soggetti fragili o di chi svolge particolari e fondamentali funzioni“.
La segretaria del Pd Elly Schlein ha scritto in una nota: “Esprimo solidarietà e vicinanza ad Andrea Joly, giornalista de La Stampa che stanotte a Torino è stato aggredito e picchiato da militanti di Casa Pound solo per averli ripresi col cellulare mentre, fuori da in locale, festeggiavano un loro anniversario. Ma esprimo anche grande preoccupazione per il clima di impunità che continuiamo a registrare di fronte a episodi così gravi. Cos’altro dobbiamo aspettare perché vengano sciolte, come dice la Costituzione, le organizzazioni neofasciste? Chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire immediatamente“.
“L’aggressione squadrista subita da Andrea Joly dimostra ancora una volta la necessità di fortificare ogni giorno gli anticorpi democratici per combattere odio, intolleranza e violenza di stampo neofascista. È un episodio grave e inaccettabile, ma non si tratta di un caso isolato. I campanelli di allarme su alcune derive antidemocratiche nel nostro Paese hanno già suonato più volte. Alla politica e alle forze sane il compito di intervenire per mettere fine a questi deliranti rigurgiti di arroganza e violenza. A Joly e a tutta la redazione la solidarietà mia e del M5s“, ha commentato Giuseppe Conte.
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