La ministra Eugenia Roccella ha commentato: “È necessario un maggiore supporto dei finanziatori pubblici (Regioni e Comuni) e di quelli privati”
Secondo il report “Analisi criminologica della violenza di genere 1 gennaio-30 giugno 2024” realizzato dal Servizio analisi criminale che opera all’interno del dipartimento di Pubblica Sicurezza direzione centrale, i femminicidi sono in calo, ma aumentano i casi di violenza di genere in famiglia. Dai dati si evince un aumento del 5% del numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventi. Quest’anno si sono registrati 12.424 casi rispetto agli 11.808 dello stesso semestre dell’anno scorso. La polizia evidenzia come le campagne informative abbiano portato a un aumento di segnalazioni rispetto ai maltrattamenti in famiglia, stalking e violenze sessuali, ma secondo l’associazione D.i.Re – Donne in Rete è necessario fare molto di più.
Antonella Veltri, presidente D.i.Re, ha spiegato: “Sebbene i dati relativi ai finanziamenti appaiano positivi i centri antiviolenza sopravvivono nonostante da parte delle istituzioni manchi un approccio che riconosca il loro valore, così come delle loro attività di accoglienza e prevenzione. Un maggiore supporto, dei finanziatori pubblici (Regioni e Comuni) e di quelli privati, è necessario. Sul territorio nazionale, oltretutto, c’è una totale disomogeneità dei contributi pubblici e delle modalità di collaborazione, disomogeneità che crea confusione e disuguaglianze“.
La ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella ha commentato: “I dati emersi dall’analisi criminologica sulla violenza di genere condotta dalla Polizia di Stato, accanto alla rabbia per la scia di dolore che ogni storia di ogni donna celata dietro quei numeri porta con sé, incoraggiano a perseverare lungo la strada intrapresa e a sollecitare una sempre più massiccia applicazione degli strumenti normativi messi in campo“.
Il report si basa sulle evidenze della Banca dati delle Forze di polizia. Sono state prese in considerazione le fonti aperte e le informazioni dai presidi territoriali di Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri e sono stati analizzati i dati relativi ai “reati – spia” e agli omicidi volontari con vittime donne.
“Atti persecutori, maltrattamenti contro familiari o conviventi, insieme con le violenze sessuali – fattispecie particolarmente grave -, sono considerati reati spia o ‘sentinella’ di violenza di genere in quanto verosimilmente espressioni di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna. L’andamento di questo tipo di reati è per questo attentamente monitorato in quanto rivelatore di come si evolve questo fenomeno odioso, allo scopo di offrire strumenti di conoscenza adeguati e aggiornati per consentirne una sempre più efficace azione di prevenzione e contrasto“, si legge nel report pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno.
Ecco cosa è emerso dal report “Analisi criminologica della violenza di genere 1 gennaio-30 giugno 2024“:
Uno dei modi più efficaci per mantenere il sistema immunitario in forma è seguire un’alimentazione…
Dalla Lapponia a New York, fino a Parigi: tutte le destinazioni migliori per vivere al…
Le castagne bollite in pentola a pressione sono una preparazione versatile che vi permette di…
Tra via Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, a Roma, sorge un prezioso…
Il labirinto è un simbolo ricorrente in molte culture e spesso rappresenta percorsi spirituali, ma…
L’Italia offre dei paesaggi unici, specialmente in autunno. Ecco le foreste che non potete perdervi…