Patrioti per l’Europa è il nuovo gruppo fondato da Orbán che unisce il suo partito con quelli di Salvini e Le Pen. Scopriamo di più
Chi sono i Patrioti per l’Europa? Cosa vuole questo nuovo gruppo di destra che, dopo le elezioni europee di giugno, è diventato la terza forza nel Parlamento europeo? Queste sono domande legittime, soprattutto ora che a Bruxelles si è appena concluso il posizionamento dei vari partiti dopo il voto comunitario.
Patrioti per l’Europa, chi fa parte del gruppo e i loro ideali
La nascita dei Patrioti per l’Europa coinvolge anche l’Italia, poiché Matteo Salvini ha deciso di unirsi a Viktor Orban in questa nuova avventura politica. Orban è stato l’artefice principale di questa operazione politica, mentre Giorgia Meloni ha scelto di rimanere con i Conservatori e Riformisti, l’altro gruppo di destra a Bruxelles.
Inoltre, Roberto Vannacci, generale eletto nelle fila della Lega, è stato nominato tra i sette vicepresidenti del gruppo, che sarà guidato da Jordan Bardella, protetto di Marine Le Pen, reduce da una sconfitta ai ballottaggi in Francia.
L’esordio ufficiale dei Patrioti per l’Europa avverrà il 18 luglio, quando l’Eurocamera voterà per la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.
Questo voto sarà critico per von der Leyen: senza garanzie sul Green Deal, i Verdi potrebbero negare il loro sostegno, rendendo la sua riconferma incerta. Il centrodestra italiano si dividerà su questo voto: Forza Italia voterà a favore, Fratelli d’Italia contro ma aperta al dialogo, e la Lega pronta a un’opposizione dura.
Antonio Tajani sosterrà la nuova governance della Commissione, Giorgia Meloni resterà fuori con l’intenzione di rientrare in gioco, mentre Matteo Salvini guiderà un’opposizione decisa a Bruxelles.
Ecco perché la nascita dei Patrioti per l’Europa è così importante: vediamo chi fa parte di questo nuovo gruppo e quali sono gli obiettivi che i vari leader, da Orban a Le Pen e Salvini, si sono posti.
I Patrioti per l’Europa sono un nuovo gruppo all’interno del Parlamento europeo che si è formato ufficialmente lo scorso 8 luglio. In totale è formato da 84 eurodeputati diventando così il terzo raggruppamento per numero di eletti in seno all’Eurocamera.
Questi sono i tredici partiti – e i rispettivi eurodeputati – provenienti da dodici Paesi differenti che compongono i Patrioti per l’Europa.
- Rassemblement National (Francia) – 30
- Fidesz e Partito Popolare Cristiano Democratico (Ungheria) – 11
- Lega (Italia) – 8
- Ano (Cechia) – 7
- Fpoe (Austria) – 6
- Pvv (Olanda) – 6
- Vox (Spagna) – 6
- Vlaams Belang (Fiandre, Belgio) – 3
- Chega (Portogallo) – 2
- Přísaha a Motoristé (Cechia) – 2
- Dansk Folkeparti (Danimarca) – 1
- Fonì Logikis (Grecia) – 1
- Latvija Pirmajā Vietā (Lettonia) – 1
Si tratta di un gruppo di grande rilievo, considerata la presenza di Marine Le Pen, possibile futura presidente francese, e di Matteo Salvini, nostro ministro e vicepremier. Poi ci sono Viktor Orban, leader ungherese e attuale presidente del Consiglio europeo, insieme all’ex premier ceco Andrej Babis.
Non sono da sottovalutare gli austriaci del Fpoe, che potrebbero presto andare al potere, e gli olandesi del Pvv, che sono stati il primo partito alle ultime elezioni nei Paesi Bassi. Ci sono anche due forze emergenti come Vox e Chaga.
L’iniziativa dei Patrioti per l’Europa sembra mirare più al futuro che al presente. Nei prossimi cinque anni possiamo aspettarci un’opposizione dura e senza esclusione di colpi a Ursula von der Leyen, con l’obiettivo di destabilizzare l’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali nelle prossime elezioni europee.
“Il nostro obiettivo a lungo termine – ha spiegato Kinga Gál, prima vicepresidente ungherese dei Patrioti per l’Europa – è cambiare il processo decisionale dell’Unione europea”. La stessa poi ha elencato quali saranno le battaglie che porteranno avanti all’interno dell’Ue:
- preservare le radici giudaico-cristiane dell’Europa;
- massima protezione delle frontiere esterne dell’Europa.;
- no all’immigrazione irregolare;
- lavorare per un’Europa forte e competitiva.
Senza dubbio la questione più delicata è quella riguardante l’Ucraina, visto che il gruppo è stato definito come filo-putiniano anche se sul tema della guerra le posizioni dei vari partiti sembrerebbero essere differenti.
“Alcune delegazioni – ha scritto Euronews sul tema dell’Ucraina – sono contrarie all’invio di aiuti militari al Paese (Fidesz, Fpö), altre favorevoli (Vox, Pvv), altre ancora, come la Lega, mantengono sul tema un atteggiamento piuttosto ambiguo”.
Patrioti per l’Europa è un gruppo di destra più forte rispetto al vecchio I&D visto l’arrivo di Orban e di Vox, con la presenza di Salvini che però potrebbe creare più di un imbarazzo alla premier Meloni che da tempo sta cercando di accreditare l’Italia come un fidato membro atlantico.