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Legge europea sul ripristino della natura, cosa prevede?

Esiste una legge europea che stabilisce obiettivi e obblighi specifici per il ripristino della natura, ecco cosa dice

L’Europa si è data degli obiettivi per il futuro che riguardano il ripristino di importanti habitat marini e terrestri. L’obiettivo è quello di andare e ripristinare almeno il 20% delle aree stabilite entro il 2030, per poi proseguire in quella direzione e spuntare ogni nome della lista entro il 2050. 

La legge che è derivata da questa decisione stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti per ottenere il ripristino di questi luoghi naturali e riguarda principalmente la lotta contro il cambiamento climatico che sta mettendo a repentaglio l’ambiente sotto più punti di vista. 

Quali luoghi sono coperti da questa nuova legge per il ripristino della natura?

Il regolamento impone agli Stati membri di stabilire il prima possibile delle misure per ripristinare aree terrestri, costiere, marittime, forestali, agricole, urbane e marittime, insieme anche a fiumi  e laghi. 

Il ripristino della natura deve andare di pari passo con la tutela ambientale – Unsplash – ilserenissimoveneto.it

L’obiettivo, come abbiamo detto, è quello di riuscire a ripristinare il 20% degli habitat entro il 2030, ma per quanto riguarda gli habitat più compromessi, l’obiettivo è quello di raggiungere il 30% del ripristino dell’area entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. 

Procedere per gradi è l’unico modo per sperare di riuscire ad ottenere dei buoni risultati. L’importante, ovviamente, sarà proseguire in quella direzione e non fare passi indietro una volta raggiunti i primi goal. 

Dalla salvaguardia al ripristino della natura

La novità di questa legge sta nel fatto che è incentrata sul ripristino invece che sulla tutela tel territorio e nel fatto che non è stata posta una deadline unica per poter raggiungere l’obiettivo ma sia stata spalmata su più anni, in modo graduale, probabilmente per incentivare il raggiungimento di obiettivi minori.

Ecco il commento della componente socialista e democratica della Commissione:

“Oggi il Consiglio dell’Ue ha raggiunto un traguardo significativo approvando la legge sul ripristino della natura, una componente fondamentale del Green deal, accordo sostenuto dal Gruppo S&d al Parlamento europeo. Gli ecosistemi sani sono alleati essenziali nella lotta contro i cambiamenti climatici e integreranno gli sforzi per ridurre le emissioni. Inoltre, gli ecosistemi ripristinati forniranno numerosi vantaggi, tra cui una maggiore sicurezza alimentare e un maggiore benessere per tutti i cittadini”.

Cosa pensa l’Italia della legge sul ripristino della natura?

Il nostro Paese ha votato contro questa legge, sottolineando come i provvedimenti che verranno intrapresi successivamente impatteranno negativamente sul settore agricolo dell’Unione, accrescendo gli oneri economici e amministrativi.

Tuttavia, nonostante l’opposizione dell’Italia, la maggioranza ha votato a favore e dopo un periodo di stallo, ieri la legge è diventata ufficiale a tutti gli effetti.

Non resta che vedere in che modo questa legge impatterà sugli agricoltori e se puntare sul ripristino oltre che sulla tutela dell’ambiente si rivelerà un modo efficace per raggiungere nuovi obiettivi sostenibili oppure no.

Concludiamo con le parole del presidente della Commissione, che riguardano proprio gli agricoltori:

“Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra, investiranno nel futuro. E solo se raggiungeremo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori potranno continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo avere più fiducia in loro“.

Alessia Barra

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