Avere un immobile in comproprietà può dare grandi problemi: cosa bisogna sapere per non subire perdite economiche.
La comproprietà di un immobile nasce quando un immobile è posseduto da più proprietari che si sono trovati in questa situazione per propria volontà o come conseguenza della volontà di altri. Ad esempio, decidere di acquistare una casa mentre si è in regime di comunione dei beni è un atto volontario che porta alla comproprietà dell’immobile da parte dei due coniugi.
Nel caso di un’eredità, invece, gli eredi si ritrovano a possedere le quote di un immobile posseduto ad esempio dal genitore. In entrambi i casi tutti i proprietari detengono la proprietà su quote ideali equamente ripartite in tutto lo stabile. Questo significa che ogni proprietario possiede una certa percentuale del tetto, dei piani abitabili, delle cantine e delle fondamenta di un palazzo e che ne è responsabile.
Se si decide di mantenere la comproprietà tra tutti i proprietari, bisogna sapere che ogni proprietario può servirsi del bene comune ma solo a patto di non impedire agli altri proprietari di usufruirne. Questo significa per esempio che non si può cambiare la serratura alla porta d’ingresso per impedire agli altri eredi di entrare nell’immobile.
Può accadere però che uno dei proprietari decida di occupare abusivamente tutto un immobile, impedendone di fatto l’utilizzo agli altri proprietari. Ad esempio, quando una palazzina in comproprietà è divisa su più piani, ognuno dei quali è destinato a un singolo proprietario, ma uno di loro ha deciso di abitare stabilmente su tutti e tre i piani, di fatto negando agli altri la possibilità di usufruire della casa.
In questo caso si potrà procedere per vie legali e richiedere un’indennità di occupazione, in pratica un canone d’affitto all’abitante “abusivo”. Si potrebbe anche arrivare al punto che un comproprietario decida di intentare una causa di divisione giudiziale. In quel caso sarà il giudice a decidere come dividere concretamente il bene immobile tra i proprietari e se non ci fosse possibilità di farlo, potrebbe fissare un prezzo e imporre la vendita dell’immobile anche se gli altri comproprietari non sono d’accordo.
Il modo migliore per evitare qualsiasi problema, però, è dividere la proprietà in maniera consensuale. Per farlo si possono adottare diverse strategie: uno dei proprietari può rilevare le quote degli altri acquistandole e diventando di fatto unico proprietario dell’immobile.
In alcuni casi un comproprietario potrebbe ricevere in dono le quote degli altri proprietari, che dovranno validare la loro scelta attraverso un apposito atto notarile. Infine, si può decidere di vendere l’intero immobile e di dividere il ricavato tra tutti i comproprietari, evitando così problemi presenti e futuri.
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