Brutta notizia per i pensionati italiani. A partire dal 2025 l’importo dell’assegno diminuirà drasticamente: ecco il motivo
Il sistema previdenziale italiano è veramente molto complesso e le tante norme sul pensionamento variano a seconda dei governi che salgono al potere. Dagli anni Novanta il sistema previdenziale nel nostro Paese è basato sul metodo contributivo: a decidere l’importo della pensione è quindi il montante contributivo accumulato negli anni.
Oltre al requisito contributivo, per lasciare il mondo del lavoro serve anche il requisito anagrafico che, per la pensione di vecchiaia, è di 67 anni. Negli ultimi giorni, poi, una notizia riguardo i futuri pensionati non sta piacendo affatto, dal momento che andare in pensione dal prossimo anno sarà meno conveniente.
Pensione più bassa a partire dal 2025, colpa dell’aspettativa di vita: cosa cambia
Cattive notizie per chi andrà in pensione nel 2025. Dopo un biennio in cui il calcolo della pensione è stato molto favorevole, a partire dal prossimo anno le cose potrebbero cambiare in peggio. Questo accadrà perché è previsto un adeguamento dei coefficienti di trasformazione, i valori che convertono i contributi versati nel corso della vita lavorativa nell’assegno pensionistico.
I coefficienti di trasformazione vengono aggiornati ogni due anni in base alle aspettative di vita e in base alla legge Fornero. Se l’aspettativa aumenta, come sta già accadendo, per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, a parità di contributi versati, l’assegno pensionistico erogato deve essere più basso.
Infatti se l’aspettativa di vita cresce, cresce anche il periodo di tempo in cui si percepisce la pensione, cosa che rappresenta un aggravio elevatissimo, quindi la soluzione è ridurre l’assegno. Nel caso in cui, invece, le aspettative di vita dovessero scendere, allora i coefficienti di trasformazione sarebbero ovviamente più convenienti.
Al momento non ci sono dati definitivi, ma le indiscrezioni parlano di un peggioramento rispetto al biennio 2023-2024. In media, per chi va in pensione a 67 anni, la differenza potrebbe essere di circa 300 euro annui lordi, mentre per chi va in pensione a 71 anni la differenza potrebbe sfiorare i 400 euro.
Coloro che hanno i requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni e pensano di andare in pensione nel 2024, potrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di non rimandare la domanda, per beneficiare dei coefficienti di trasformazione più favorevoli di quest’anno. Tuttavia, è importante ricordare che queste sono solo stime. Il valore definitivo dei coefficienti di trasformazione per il 2025 sarà comunicato solo nei prossimi mesi.