Avete voglia di fare un viaggio esotico in una terra ricca di storia e dal fascino naturalistico unico? Allora Mérida fa proprio al caso vostro! Ecco tutte le attrazioni imperdibili di questa meta da sogno
Una delle mete ideali per gli amanti dei viaggi esotici e particoli è Mérida, rinomata per essere la capitale dello Yucatán e per essere stata fondata nei primi decenni del XVI secolo sulle rovine di una antica civiltà Maya. Ricca di storia e abbastanza vantaggiosa dal punto di vista economico, soprattutto in confronto alle vicine Cancun, Playa del Carmen e Tulum, è una città adatta a viaggiatori con diverse disponibilità finanziarie. Ma vediamo tutte le attrazioni migliori assolutamente da non perdere in questa meta da sogno.
Mérida è una cittadina tranquilla e intrisa di storia, che ha conservato le sue gemme preziose guadagnandosi il titolo di Capitale Americana della Cultura nel 2017. Si tratta di un tesoro nascosto con magnifici quartieri coloniali, ampi viali alberati disseminati di musei, gallerie d’arte, ristoranti e negozi esclusivi; Mérida vanta anche il secondo centro storico più grande di tutto il Paese, secondo solo a Città del Messico.
Cuore pulsante dello Yucatán, il periodo ideale per visitarla va da ottobre a maggio, mentre da giugno a ottobre le temperature estive e le frequenti piogge la rendono meno attraente per i turisti. Ma quali sono le sue attrazioni imperdibili? Ecco la lista dettagliata.
Questa maestosa residenza fu eretta tra il 1909 e il 1911, tuttavia il suo proprietario, il generale Francisco Cantón Rosado, vi dimorò soltanto per sei anni prima del suo decesso. L’imponenza e l’eleganza di questa struttura la rendono il simbolo perfetto delle ambizioni elevate dell’élite di Mérida durante gli ultimi anni del Porfiriato, il periodo compreso tra il 1876 e il 1911, durante il quale Porfirio Díaz dominò in modo autoritario il Messico. Negli ultimi anni ha ospitato, e continua a ospitare, una varietà di mostre temporanee.
Situata sul lato meridionale di Plaza Grande, Casa de Montejo fu eretta nel 1549 e originariamente fungeva da caserma; successivamente trasformata in una residenza signorile, rimase in possesso della famiglia Montejo fino al 1800. Oggi ospita una banca e un museo, con una collezione permanente di mobili restaurati risalenti all’epoca vittoriana, neo-rococò e neo-rinascimentale dell’edificio storico. All’esterno, non potete perdervi la facciata, adornata con raffigurazioni di conquistadores trionfanti che, armati di alabarde, calpestano le teste di ‘barbari’ non chiaramente identificati (anche se non sono Maya, l’associazione è inevitabile). Seguendo i canoni del simbolismo scultoreo coloniale, i sconfitti sono raffigurati in dimensioni molto più ridotte rispetto ai vincitori; infatti, in molte chiese di questa regione, è comune vedere immagini di alti sacerdoti che dominano su piccoli nativi.
Lo straordinario Museo Maya, dedicato alla ricca cultura maya, espone una collezione permanente di oltre 1100 reperti straordinariamente conservati. Tra essi, si distinguono un chac mool sdraiato proveniente da Chichén Itzá e una suggestiva statua raffigurante una figura dall’aldilà, scoperta a Ek’ Balam (non perdetevi la cintura adornata con teschi e il copricapo in pelle di serpente dell’accompagnatore). Se avete in programma di visitare i siti archeologici della zona, vi consigliamo di fare prima tappa a questo museo per ottenere una visione più approfondita dell’argomento e per ammirare da vicino alcuni dei reperti più affascinanti rinvenuti in varie località. Inaugurato nel 2012, il museo è ospitato in un edificio che riproduce la forma di una ceiba, l’albero sacro che, secondo i Maya, connetteva il cielo, la terra e l’aldilà.
Circondato da portici sia sul lato settentrionale sia su quello occidentale, il grazioso Parco Santa Lucía era precedentemente il punto di arrivo o partenza dei viaggiatori che utilizzavano le diligenze per collegare le cittadine e i villaggi circostanti al capoluogo. Oggi è un’area animata da numerosi ristoranti molto frequentati.
Situato nell’ex palazzo arcivescovile, l’affascinante Museo de Arte Contemporáneo ospita una mostra temporanea di opere dei più celebri pittori e scultori dello Yucatán, appartenenti sia al periodo realista sia alla Generación de la Ruptura (tra cui Fernando Castro Pacheco, Fernando García Ponce e Gabriel Ramírez Aznar), oltre a esposizioni temporanee di opere contemporanee realizzate da artisti messicani e stranieri.
Con le sue maestose alberature che offrono ombra alle panchine del parco e ai vasti marciapiedi, Plaza Grande è una delle piazze più affascinanti del Messico. Inizialmente un importante centro religioso e sociale dell’antica T’ho, durante il periodo di dominio spagnolo fu ristrutturata da Francisco de Montejo il Giovane e convertita in Plaza de Armas, luogo delle parate militari.
Nel sito in cui un tempo sorgeva un tempio maya oggi si erge la solenne e maestosa cattedrale di Mérida, il cui primo mattone fu posato nel 1561 e il cui completamento avvenne nel 1598. Alcune pietre provenienti dal tempio maya furono utilizzate per la sua edificazione. Il crocifisso imponente dietro l’altare maggiore raffigura il Cristo de la Unidad (Cristo dell’Unità), un simbolo di riconciliazione tra i discendenti dei Maya e quelli degli Spagnoli. Sul lato destro, sopra il portale meridionale, si può ammirare un dipinto che ritrae Tutul Xiu, il cacique (capo nativo) della città di Maní, mentre rende omaggio all’alleato Francisco de Montejo nella città di T’ho (De Montejo e Xiu collaborarono per sconfiggere i cocomes; Xiu si convertì al cristianesimo e i suoi discendenti risiedono ancora a Mérida).
Il Museo de la Ciudad trova dimora all’interno dell’edificio che un tempo ospitava l’ufficio postale, offrendo un rifugio fugace dalla frenesia e dal frastuono del traffico di questo quartiere vivace, teatro del mercato locale. Questo museo propone esposizioni di grande interesse, che ripercorrono i momenti salienti della storia della città, partendo dalle epoche precedenti alla conquista spagnola, sino al periodo della belle époque, quando l’henequén (fibra di agave) arricchiva l’élite locale, e giungendo fino al XX secolo.
Collocato all’interno di un edificio eretto nel 1906, il Museo de Arte Popular de Yucatán accoglie al piano terra una breve esposizione temporanea dedicata all’arte popolare proveniente da diverse regioni del Messico. La mostra permanente al primo piano offre uno sguardo alla maestria con cui i locali elaborano gli huipiles (tuniche lunghe senza maniche, impreziosite da ricami intricati e colori vivaci) e alle tradizionali tecniche di lavorazione della ceramica.
Uno dei modi più efficaci per mantenere il sistema immunitario in forma è seguire un’alimentazione…
Dalla Lapponia a New York, fino a Parigi: tutte le destinazioni migliori per vivere al…
Le castagne bollite in pentola a pressione sono una preparazione versatile che vi permette di…
Tra via Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, a Roma, sorge un prezioso…
Il labirinto è un simbolo ricorrente in molte culture e spesso rappresenta percorsi spirituali, ma…
L’Italia offre dei paesaggi unici, specialmente in autunno. Ecco le foreste che non potete perdervi…