Il giallo dell’Adigetto ha una nuova importante svolta. Dopo il ritrovamento dell’ultima gamba mancante, nelle ultime ore è stato finalmente identificato il cadavere dell’Adigetto che corrisponde all’identità di Shefki Kurti. Nato a Durazzo e residente a Badia Polesine, Kurti era un pensionato albanese di 72 anni.
Nato a Durazzo, in Albania, Shefki Kurti viveva a Badia Polesine, in provincia di Rovigo. Adesso che è stato identificato il corpo, gli inquirenti stanno provando a ricostruire le abitudini e le frequentazioni del pensionato albanese fatto a pezzi e gettato nel canale veneto. Gli investigatori invitano adesso a collaborare con le indagini chiunque fosse in grado di fornire notizie utili sulla vittima.
Era lo scorso giovedì 28 luglio, quando vicino una chiusa dell’Adigetto, in via Casaria a Villanova del Ghebbo, gli addetti del Consorzio di Bonifica hanno ritovato un primo arto del pensionato albanese: la gamba sinistra. Sempre nel pomeriggio del 28 agosto, i carabinieri trovarono sotto il ponte dell’Adigetto in via San Lazzaro a Lendinara, gli altri resti umani chiusi in quattro sacchi neri. La seconda macabra scoperta riguardava il tronco, la testa e le braccia. Lo scorso 31 luglio, infine, arrivò il ritrovamento della gamba destra, l’ultimo arto mancante dell’uomo mutilato.
L’identificazione è avvenuta dopo lunghe giornate di indagini, in seguito all’apertura del fascicolo per omicidio disposto dalla procura rodigina. Dopo essere stato fatto a pezzi, il cadavere del pensionato albanese è stato chiuso in sacchi neri della spazzatura e gettato nel canale. Fino alla scorsa settimana, quando il canale ha restituito i suoi resti, lasciando ancora però gli interrogativi su quanto tempo gli stessi siano rimasti nelle acque.
Ancora ignote le cause e i moventi dell’orribile delitto, come ignote sono le generalità dell’artefice del brutale assassinio con occultamento di cadavere. Una trama da film horror che sta angosciando la comunità rodigina creando un grande grattacapo agli investigatori. Il caso del pensionato albanese riporta alla mente anche l’analogo ritrovamento, nel 4 aprile scorso, di una donna decapitata e ripescata a Occhiobello nelle acque del Po. A differenza dei resti umani dell’Adigetto, l’identità della vittima di Occhiobello non è ancora stata individuata. Intanto, nella zona c’è già chi mormora di un lugubre collegamento tra i due omicidi, alimentando paure su un nuovo mostro veneto.
Uno dei modi più efficaci per mantenere il sistema immunitario in forma è seguire un’alimentazione…
Dalla Lapponia a New York, fino a Parigi: tutte le destinazioni migliori per vivere al…
Le castagne bollite in pentola a pressione sono una preparazione versatile che vi permette di…
Tra via Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, a Roma, sorge un prezioso…
Il labirinto è un simbolo ricorrente in molte culture e spesso rappresenta percorsi spirituali, ma…
L’Italia offre dei paesaggi unici, specialmente in autunno. Ecco le foreste che non potete perdervi…